Hai presente quando senti al telegiornale o leggi frasi come “OPA ostile su Tim”, oppure “Banca XYZ lancia un’OPS da 3 miliardi”? E magari ti scappa un “Eh?” mentre cerchi di capire se ti riguarda o no? Ecco, oggi ti porto dentro questa piccola arena della finanza fatta di offerte, scambi, azioni e… occasioni (spesso interessanti, a volte rischiose).
Parliamo di OPA, OPS e OPV. Tre sigle che indicano tre operazioni diverse ma legate da un filo comune: il mercato azionario.
Cosa significano OPA, OPS e OPV
Andiamo dritti al punto:
- OPA = Offerta Pubblica di Acquisto
- OPS = Offerta Pubblica di Scambio
- OPV = Offerta Pubblica di Vendita (in inglese IPO Initial Public Offering)
Tutte e tre sono operazioni straordinarie che avvengono sul mercato. Ecco che cosa le distingue.
OPA – Offerta Pubblica di Acquisto
Qui succede che un soggetto (una società, un fondo, un gruppo industriale) vuole acquistare il controllo (totale o parziale) di un’altra società quotata. Come lo fa? Offrendo di comprare le azioni direttamente agli azionisti, a un prezzo spesso più alto di quello di Borsa, per renderla allettante.
Tipi di OPA
- Obbligatoria: quando chi compra supera il 30% del capitale. In questo caso la legge impone di fare un’offerta a tutti gli azionisti.
- Volontaria: scelta libera, strategica.
- Ostile: l’offerta viene fatta senza il consenso del management della società target.
Esempio pratico
Immagina che la società A voglia acquisire la società B, quotata a 4 euro per azione. Lancia un’OPA a 5 euro. Se hai azioni della società B, puoi scegliere di aderire (cioè vendere) o no.
Vantaggi per te
- Incassi subito con un guadagno rispetto al prezzo di Borsa.
- Uscita rapida da una posizione che magari volevi già chiudere.
Svantaggi e rischi
- Se l’OPA è ostile o controversa, il titolo può essere molto volatile.
- Se non si raggiunge la soglia minima, l’operazione può fallire.
Tassazione e commissioni
Il guadagno è tassato come plusvalenza (26% in Italia). Le commissioni dipendono dal tuo intermediario, ma spesso l’adesione a un’OPA è senza costi aggiuntivi.
OPS – Offerta Pubblica di Scambio
Simile all’OPA, ma qui non ti offrono soldi, bensì altre azioni. Quindi, invece di ricevere contanti, ricevi titoli della società offerente.
Quando si fa
Di solito, l’OPS si usa per fusioni o acquisizioni tra grandi gruppi. È utile quando non si vogliono o non si possono usare solo capitali liquidi.
Esempio pratico
La società A vuole comprare la società B e propone: “Per ogni azione della B, ti do 0,8 azioni mie”. Tu, azionista della B, puoi accettare o meno.
Vantaggi per te
- Se credi nel progetto, puoi entrare in una nuova società più grande.
- Possibile upside futuro, se la fusione funziona.
Svantaggi e rischi
- Rischi di diluizione: il tuo potere di voto può ridursi.
- Sei esposto al valore futuro della nuova società, non sai con certezza quanto guadagnerai.
Tassazione
Se ricevi solo azioni, non scatta la tassazione immediata. Ma appena venderai, si calcolerà la plusvalenza (sempre al 26%).
OPV – Offerta Pubblica di Vendita
L’OPV è la forma classica con cui una società si quota in Borsa per la prima volta (IPO – Initial Public Offering). In pratica, i soci decidono di vendere parte delle proprie azioni al pubblico.
Quando succede
- Società private che vogliono aprirsi al mercato.
- Fondi di private equity (quote private) che vogliono monetizzare un investimento.
Esempio pratico
Hai sentito parlare dell’OPV di Ferrovie dello Stato o Poste Italiane? In quei casi, lo Stato ha venduto una parte delle sue azioni al pubblico attraverso una OPV.
Vantaggi per te
- Entri in una società fin dall’inizio della quotazione.
- Spesso vengono offerte condizioni favorevoli (sconti, bonus azioni).
Svantaggi e rischi
- Difficile valutare il vero valore della società: la storia di Borsa non c’è.
- Dopo la quotazione i prezzi possono salire… o scendere di botto.
Tassazione e commissioni
La tassazione è sempre al 26% sulle eventuali plusvalenze. Le commissioni variano, ma spesso nelle OPV rivolte ai retail ci sono incentivi o costi ridotti.
Ma conviene partecipare a queste operazioni?
Dipende da tanti fattori:
- Il profilo di rischio: sei più prudente o cerchi opportunità speculative?
- Il contesto di mercato: è un buon momento o c’è incertezza?
- La conoscenza dell’azienda coinvolta: la conosci? Ti fidi del progetto?
Partecipa solo se comprendi bene i termini dell’offerta, i pro e i contro e se la proposta è coerente con i tuoi obiettivi di investimento. In caso contrario, meglio osservare e aspettare.
Dove si aderisce a OPA, OPS o OPV?
Tutte queste operazioni sono supervisionate dalla Consob e comunicate ufficialmente. Per partecipare:
- Accedi al tuo conto titoli (tramite la tua banca o broker online).
- Leggi il prospetto informativo.
- Aderisci online entro la scadenza indicata.
Una riflessione per chiudere
OPA, OPS e OPV sono strumenti potenti, che muovono miliardi e possono influenzare i tuoi investimenti, anche se non partecipi direttamente. Conoscerli ti permette di capire meglio il mercato, di cogliere opportunità e, soprattutto, di evitare scelte impulsive.
La Borsa non è un casinò, ma neanche un luogo per dormire. È un’arena dove si gioca sul serio, e sapere cosa succede ti aiuta a giocare al meglio la tua partita.
Buon investimento!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia