Quando un’azienda finisce sulla Black List della CONSOB, è un po’ come essere convocati dal preside: non è un bel segnale e sicuramente c’è qualcosa che non va. In questo articolo ti spiego non solo cosa comporta essere inseriti in questa lista “nera”, ma anche come la Posizione Finanziaria Netta (PFN) può influire sulla probabilità di finire sotto la lente della CONSOB e infine ti dirò dove rintracciare questa lista sul web. Quindi, allaccia le cinture e preparati a capire come questi due elementi si intrecciano e cosa significano per chi investe o gestisce un’impresa.
Cos’è la Black List della CONSOB?
La CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) è l’ente italiano che vigila sui mercati finanziari, e una delle sue funzioni principali è garantire che le aziende quotate operino in modo trasparente e corretto. Quando un’azienda finisce sulla Black List, vuol dire che la CONSOB ha rilevato comportamenti poco chiari o rischiosi nella gestione finanziaria dell’impresa. Questo può includere la mancanza di trasparenza nei bilanci, il non rispetto delle normative di mercato o l’uso di pratiche commerciali dubbie.
Un’azienda inserita nella Black List può subire diverse conseguenze, come:
- Limitazioni all’accesso ai mercati finanziari.
- Restrizioni sui finanziamenti o sui prestiti.
- Sospensioni delle operazioni in borsa (nel caso di società quotate).
- Perdita di fiducia da parte di investitori e istituzioni finanziarie.
In sintesi, essere inseriti nella Black List della CONSOB significa attirare i riflettori sui propri problemi e ricevere una bella stretta sulle libertà operative.
Posizione Finanziaria Netta (PFN) e Black List
Ora ti chiederai: cos’è e cosa c’entra la PFN con tutto questo? No, non ho sbagliato nome e non mi riferisco ad un famoso gruppo musicale italiano degli anni ’70 (la PFM😇). Beh, la PFN c’entra molto più di quanto si possa pensare con la Black List. La Posizione Finanziaria Netta è uno degli indicatori chiave della salute finanziaria di un’azienda.
Semplificando, per calcolare la PFN si sottrae dal totale dei debiti finanziari dell’azienda, indipendentemente dalla loro scadenza, il valore delle attività che possono essere facilmente convertite in liquidità e utilizzate per il rimborso (come denaro in cassa, conti correnti, titoli facilmente vendibili e crediti finanziari).
Se la PFN di un’azienda è particolarmente alta (cioè con molti debiti e poca liquidità), questo potrebbe indicare problemi nella capacità di far fronte ai propri impegni finanziari.
Ecco la formula che ci serve:
PFN (Posizione Finanziaria Netta) = Debiti finanziari – Disponibilità liquide
Spacchettiamo meglio i due componenti principali:
- Debiti finanziari: Tutti i prestiti, mutui, obbligazioni emesse, leasing finanziari e ogni forma di debito che genera interessi da pagare per l’azienda. Questi sono i soldi che l’azienda deve restituire.
- Disponibilità liquide: Comprende la liquidità immediatamente disponibile (come i soldi in cassa e nei conti correnti) e gli investimenti prontamente convertibili in denaro (titoli a breve termine, ad esempio).
Puoi calcolare la PFN facilmente leggendo il bilancio dell’azienda, in particolare la sezione patrimoniale dove sono riportati debiti e liquidità; presto scriverò un articolo su come si legge un bilancio a “grandi linee”, per quello che serve sapere all’investitore medio.
Un esempio pratico ti aiuterà a capire meglio.
Esempio pratico di calcolo della PFN
Immagina un’azienda, “XYZ Srl”, che ha la seguente situazione:
- Debiti finanziari: 500.000 €
- Disponibilità liquide: 200.000 €
Il calcolo della PFN sarà:
PFN = 500.000 € (Debiti) – 200.000 € (Liquidità) = +300.000 €
In questo caso, la PFN è positiva e pari a 300.000 €, il che significa che XYZ Srl ha più debiti finanziari che disponibilità liquide. Questo non è necessariamente un male, ma indica che l’azienda ha un certo livello di indebitamento da monitorare.
Aspetti positivi e negativi di una PFN positiva o negativa
Non c’è una regola fissa su quale tipo di PFN sia meglio, se positiva o negativa. Tuttavia, vediamo quali sono gli aspetti positivi e negativi di entrambe le situazioni; sono proprio questi aspetti che la CONSOB studia e valuta per l’inserimento in Black List, che ovviamente non è mai una decisione facile e da prendere a “cuor leggero” :
➕PFN Positiva (più debiti che liquidità):
- 😊Aspetti positivi:
- Può essere un segnale di crescita: l’azienda ha preso prestiti per investire in progetti che, nel lungo termine, porteranno profitti.
- Una gestione efficiente del debito può anche ridurre l’impatto fiscale, poiché gli interessi pagati sui prestiti sono spesso deducibili dalle tasse.
- 😒Aspetti negativi:
- Un alto livello di debito aumenta il rischio finanziario.
- Se gli investimenti finanziati dal debito non producono i profitti sperati, l’azienda potrebbe trovarsi in difficoltà nel ripagare i creditori.
➖PFN Negativa (più liquidità che debiti):
- 😊Aspetti positivi:
- L’azienda ha maggior sicurezza finanziaria e minore dipendenza dal debito.
- Una PFN negativa suggerisce che l’azienda è ben capitalizzata e potrebbe sopravvivere anche in periodi di crisi o difficoltà economiche.
- 😒Aspetti negativi:
- Potrebbe indicare che l’azienda non sta sfruttando appieno la leva finanziaria per crescere.
- Una PFN troppo negativa potrebbe significare che l’azienda non sta investendo abbastanza per il suo sviluppo futuro.
Ricapitolando, ecco come la PFN può contribuire al rischio di finire sotto la lente della CONSOB:
- PFN estremamente positiva (debiti troppo superiori alla liquidità): Una PFN positiva troppo elevata potrebbe suggerire che l’azienda è fortemente indebitata, e magari non riesce più a rimborsare i suoi prestiti. Se un’azienda continua a prendere in prestito denaro senza un piano sostenibile di rientro, la CONSOB potrebbe insospettirsi e monitorare con maggiore attenzione la sua situazione. Ad esempio, se un’azienda si indebita per far fronte a perdite operative, potrebbe nascondere una crisi di liquidità in arrivo.
- PFN negativa (più liquidità rispetto ai debiti): In teoria, una PFN negativa è un buon segnale perché significa che l’azienda ha risorse sufficienti per coprire i propri debiti. Tuttavia, non è sempre sinonimo di stabilità. Se l’azienda accumula liquidità ma non la reinveste o non la utilizza in modo strategico, questo potrebbe indicare una gestione inefficace. Anche in questo caso, la CONSOB potrebbe iniziare a guardare con sospetto, soprattutto se l’accumulo di liquidità sembra ingiustificato o non trasparente.
- Variazioni improvvise della PFN: Un altro elemento da tenere in considerazione è quanto velocemente e frequentemente cambia la PFN. Se un’azienda passa da una PFN positiva a una negativa nel giro di poco tempo, oppure il contrario, potrebbe essere segno di una gestione finanziaria poco prudente. Questi sbalzi improvvisi possono scatenare l’interesse delle autorità, inclusa la CONSOB.
Esempio pratico: un’azienda sotto stress finanziario
Immaginiamo la situazione di un’azienda quotata, “ABC S.p.A.”, che mostra i seguenti dati:
- PFN a gennaio: 50 milioni di euro di debiti e 10 milioni di liquidità. PFN = +40 milioni di euro (quindi un alto livello di indebitamento).
- PFN a dicembre: 30 milioni di debiti e 2 milioni di liquidità. PFN = +28 milioni di euro, ma con un netto calo di liquidità.
Se la liquidità continua a calare così bruscamente, mentre i debiti scendono di poco, o restano stabili o addirittura aumentano, la CONSOB potrebbe iniziare a monitorare la situazione per capire se l’azienda è in grado di far fronte ai suoi obblighi finanziari. Questo potrebbe portare alla segnalazione e all’inserimento nella Black List, soprattutto se l’azienda cerca di nascondere questi problemi nei suoi bilanci.
Ora devo fare una precisazione IMPORTANTE: la modalità più logica sarebbe quella di attribuire un segno positivo (+) alla PFN quando le disponibilità liquide e finanziarie superano l’indebitamento, e un segno negativo (-) quando le risorse liquide e finanziarie sono insufficienti a coprire l’indebitamento finanziario. In questo articolo e negli esempi, invece, ho semplicemente esposto il segno algebrico del risultato dell’espressione aritmetica (es. 50-10=+40 mi riferisco al segno “+”). Quello che voglio dire è che spesso quel risultato viene esposto come “-40“, come vedremo nell’esempio di una vera Black List fra poco, a sottolineare il maggiore “indebitamento” rispetto alla liquidità.
Per evitare il rischio di errori o incomprensioni, è consigliabile indicare chiaramente le voci che compongono la PFN. In particolare, nel fornire il dato, sarebbe preferibile utilizzare i termini Indebitamento Finanziario Netto o Esposizione Finanziaria Netta, per i quali non dovrebbero sorgere dubbi riguardo al segno.
E finalmente, ecco la Black List in questione ad Ottobre 2024 (17 società): vedi per es. la società Tessellis ex-Tiscali che sta andando molto male con l’indebitamento che è alto e sta aumentando costantemente, e la società Risanamento che ha sì più liquidità che debiti, ma la liquidità è in netto calo rispetto ai mesi precedenti:

Nell’esempio sopra, il segno “-” e il colore rosso per la PFN indicano “più debiti che liquidità” e viceversa per il colore nero. I dati sono in milioni di euro.
Per gli investitori, la presenza nella Black List è un campanello d’allarme. Se un’azienda che hai nel tuo portafoglio finisce in questa lista, devi monitorare attentamente la situazione. Potrebbe essere il segnale per ridurre l’esposizione a quell’azienda o, in casi estremi, per vendere le azioni prima che la situazione peggiori.
Infine puoi controllare, in tempo reale, qui l’ultima Black List Consob.
Buoni controlli!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia