Vai al contenuto

Un esempio di consulenza finanziaria: il portafoglio di Fabio

Durante questo fine-settimana Fabio, un mio vicino di casa, nonchè carissimo amico da anni, mi ha telefonato dicendomi: “Domenico, sto per vendere un mini-appartamento da cui ricaverò circa 100.000,00€ e di questi vorrei investirne la metà, cosa mi consigli? Siete curiosi di sapere che consulenza gli ho dato?

Ok, per prima cosa gli ho detto: vengo a casa tua, offrimi un caffè e sediamoci 10 minuti a tavolino con un foglio e una penna, e ti faccio qualche ipostesi: sono i tuoi soldi e non possiamo parlarne così, per telefono. Caffè accordato!

Per prima cosa gli ho chiesto: che profilo di rischio ti ha assegnato la tua banca? Ne ho già parlato qui e qui. Mi ha risposto: – questa la so! “Medio-Alto”! – Ricordo che è necessario, anzi obbligatorio, conoscere la propensione al rischio dell’investitore prima di fare qualunque ipotesi, così come è necessario conoscere il suo livello di comprensione di strumenti finanziari, che nel caso di Fabio è “medio”. Fabio ha una buona situazione patrimoniale con un paio di immobili di proprietà e una giusta liquidità in banca (mi fermo per non invadere troppo la sua privacy). Ho guardato i numeri, ci ho pensato un po’ e gli ho consigliato un approccio equilibrato fra crescita e sicurezza per i suoi 50.000€ da investire, ecco come:

  1. 30% = 15.000€ in ETF su Indici Azionari: gli ETF (Exchange-Traded Funds) replicano grandi indici azionari (come S&P 500, FTSE MIB, o MSCI World) e offrono una buona diversificazione verso molte delle migliori aziende al mondo. L’S&P 500 è un ottimo esempio per la sua capacità di offrire buoni ritorni a lungo termine. Un esempio può essere l’ETF Vanguard S&P 500 Ucits (IE00B3XXRP09), che replica l’indice S&P 500, offrendo esposizione a 500 delle maggiori aziende statunitensi. Per un’esposizione globale, l’iShares MSCI World ETF copre mercati sviluppati in tutto il mondo. Un esempio di ETF che investe in azioni italiane è l’iShares FTSE MIB UCITS ETF, che mira a replicare la performance dell’indice FTSE MIB, offrendo così esposizione alle principali aziende quotate alla Borsa Italiana.
  2. 30% = 15.000€ in Obbligazioni di Stato e Corporate di Alta Qualità: per mitigare il rischio e assicurare una componente di rendita fissa, destiniamo una parte del portafoglio in obbligazioni. Preferisco quelle emesse da stati con buon rating di credito o da aziende solide e affidabili. Questo aiuta a proteggere il capitale in periodi di turbolenza del mercato. Per esempio le obbligazioni del Tesoro USA (Treasury bonds) sono un esempio di obbligazioni di stato sicure. Per le corporate, possiamo considerare i bond emessi da aziende solide come Microsoft o Apple, che hanno rating di credito elevati. Un altro esempio sono le obbligazioni di stato italiane, note come BTP (Buoni del Tesoro Poliennali), come opzione per investimenti in titoli di stato (IT0005388175). Per le obbligazioni corporate italiane, si possono considerare quelle emesse da grandi aziende italiane come Enel o ENI, che offrono obbligazioni con diverse scadenze e rendimenti.
  3. 20% = 10.000€ in Azioni con Dividendo: Investire in aziende che pagano dividendi regolari può offrire una fonte di reddito passivo e tendono ad essere meno volatili in periodi di mercato instabile. Vanno bene aziende con un solido trend di pagamento dei dividendi e una forte posizione di mercato. Per esempio la Johnson & Johnson è un classico esempio di azienda che paga dividendi regolari e ha una lunga storia di affidabilità e crescita del dividendo. Un’altra opzione può essere la Procter & Gamble, conosciuta per la sua stabilità e per essere un “dividend aristocrat”, ovvero una società che ha aumentato i dividendi per almeno 25 anni consecutivi. Anche aziende italiane come ENI (IT0003132476) e Enel hanno una storia solida di pagamento di dividendi e possiamo considerarle per cercare entrate passive affidabili. Tuttavia, è importante valutare costantemente la solidità finanziaria dell’azienda.
  4. 10% = 5.000€ in Fondi di Investimento in Immobili (REITs): i REITs (acronimo di Real Estate Investment Trust) permettono di investire nel settore immobiliare senza dover acquistare direttamente proprietà. Ci sono REITs con buone performance, diversificazione di asset e stabili flussi di reddito. Per esempio l’iShares US Property Yield UCITS ETF è un esempio di REIT che offre una diversificata esposizione al mercato immobiliare degli Stati Uniti, includendo proprietà di uffici, magazzini, appartamenti e centri commerciali. In Europa l’iShares European Property Yield UCITS ETF (IE00B0M63284) offre buone opportunità. In Italia, i REITs sono noti come “SIIQ” (Società di Investimento Immobiliare Quotate). Un esempio italiano è COIMA RES (IT0003389522), che si concentra su immobili di uffici e commerciali in Italia, offrendo agli investitori la possibilità di investire nel mercato immobiliare italiano.
  5. 10% = 5.000€ in Oro o Materie Prime: l’oro è tradizionalmente considerato una copertura contro l’inflazione e la volatilità del mercato. Non aspettiamoci rendimenti elevati, ma possono essere una buona diversificazione. Tutte le materie prime in generale possono offrire diversificazione. L’acquisto fisico di oro può essere effettuato tramite lingotti o monete d’oro, come le monete d’oro American Eagle o le lingottiere da un’oncia. Invece di acquistare fisicamente il bene, possiamo anche considerare ETF specializzati, come il Vaneck Gold Miners Ucits ETF per l’oro (IE00BQQP9F84) o il United States Commodity Index Fund per una più ampia gamma di materie prime. In Italia per investire in oro fisico, possiamo acquistare lingotti o monete presso banche o rivenditori specializzati. Anche se il mercato delle materie prime non è ampio come in altri paesi, in Italia possiamo considerare l’acquisto di ETF o fondi che investono in materie prime, tramite banche o intermediari specializzati.
  6. TOTALE = 50.000€
  7. E la liquidità…? A questo punto avrei dovuto consigliare a Fabio di mantenere una parte del portafoglio in liquidità (come depositi bancari), per consentirgli di restare “flessibile” e di approfittare di opportunità di investimento che possono presentarsi, oltre a coprire eventuali emergenze senza dover liquidare altri investimenti. Ma Fabio ha già una buona liquidità in banca e inoltre sta per destinare solo metà delle somme in arrivo con la vendita del mini-appartamento. Direi che come liquidità strutturale e di emergenza è “a posto”!

…Fabio, ricorda che questi esempi servono solo a darti un’idea iniziale di dove potresti dirigere i tuoi investimenti in base alla tua strategia. Ogni investimento va valutato attentamente in base alla tua situazione finanziaria, agli obiettivi, alla tolleranza al rischio e ai progetti di vita che hai in mente. Prima di procedere, discuti di questi investimenti con il consulente finanziario della tua banca, per assicurarti che siano adeguati al tuo profilo. E se ti è piaciuta la consulenza, puoi sempre venire in banca a trovarmi e ne riparliamo, magari ci prendiamo un caffè, questa volta però offro io!

Buon investimento!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *