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La Curva dei Tassi

Immagina di essere un capitano che naviga nelle tumultuose acque dei mercati finanziari. Quale potrebbe essere la tua bussola? Facile: la Curva dei Tassi! Questo strumento non solo riflette le aspettative future, ma è anche fondamentale per prendere decisioni informate su investimenti e prestiti. Vediamo insieme di cosa si tratta e perché è così importante.

Lo spunto mi è venuto perchè, l’altro giorno in banca, si parlava fra colleghi della curva dei tassi. In particolare il direttore poneva un quesito interessante, che riprenderò più avanti in questo articolo. Prima però devo fare alcune premesse. La curva dei tassi di interesse, spesso chiamata curva dei rendimenti (o struttura a termine dei rendimenti), è un grafico che mostra i tassi di interesse in un determinato momento per titoli di debito con diversa scadenza ma simile rischio di credito. La forma di questa curva può dirci moltissimo sull’economia attuale e su quella futura. In questo articolo, prenderò come riferimento i BTP.

Le forme della curva e cosa ci dicono

  1. Curva ascendente (normale): Questa è la forma più comune e si verifica quando i tassi a lungo termine sono superiori a quelli a medio-breve termine. È un segno di un’economia in crescita. La curva ascendente viene considerata “normale” perchè generalmente, in condizioni di mercato standard, il tasso di interesse annuo di un’obbligazione che scade in pochi anni tende ad essere più basso rispetto a quello di un’obbligazione con una scadenza di 10, 20, 30 o 50 anni, e questo perchè il rischio che si corre con una obbligazione con scadenza più lunga è, per ovvi motivi, più alto, quindi di conseguenza l’investitore vuole un “premio” più alto (il tasso). N.B. Il tasso di interesse di un’obbligazione è sempre espresso su base annua, indipendentemente dalla durata.
  2. Curva piatta (flat): Questa forma emerge quando i tassi a medio-breve e a lungo termine sono simili. Quando la curva dei tassi di interesse appare piatta, ovvero i tassi a medio-breve termine sono vicini a quelli a lungo termine, il mercato può interpretare questo come un segnale di transizione o incertezza economica o peggio di una possibile recessione imminente, che potrebbe portare a una riduzione dei tassi di interesse futuri. Di conseguenza, gli investitori tendono a richiedere tassi di interesse per i titoli a medio-breve termine simili a quelli dei titoli a lungo termine, a fronte del rischio di tasso a cui si trovano esposti.
  3. Curva discendente (invertita): Quando la curva dei tassi addirittura si inverte, significa che i tassi di interesse annui per il debito a medio-breve scadenza sono superiori a quelli a lunga scadenza. In pratica, chi acquista un titolo con scadenza a medio-breve termine, di pochi anni o mesi, beneficia di tassi di interesse annui più elevati rispetto a chi investe in un titolo di stato con una scadenza di 10, 20, 30 o 50 anni. In condizioni di mercato “normali”, una tale configurazione è anomala e indica che il mercato considera molto probabile una recessione imminente o teme l’insolvenza dell’emittente nel medio-breve termine.

Ecco una rappresentazione grafica delle tre situazioni:

Alcuni operatori rappresentano le tre situazioni in questo modo:

Al di là delle rappresentazioni grafiche, l’importante è capire il significato delle tre situazioni: 1. normale (ascendente), 2. piatta, 3. invertita (discendente). E’ utile anche sapere che la curva dei tassi è dinamica, cioè si “muove” in continuazione perchè è determinata dal mercato.

Perché la curva dei tassi è così importante?

La forma della curva può influenzare il rendimento dei nostri investimenti. Vediamo tre esempi pratici che illustrano come la forma della curva dei tassi possa influenzare decisioni economiche e finanziarie concrete. Ogni esempio riguarda una forma diversa della curva: normale (ascendente), piatta, invertita (discendente).

1. Curva dei Tassi NORMALE (ascendente)

Scenario: Sei un investitore individuale alla ricerca di opportunità per diversificare il tuo portafoglio.

Decisione: Una curva dei tassi normale (ascendente) indica che i tassi di interesse sono più alti su scadenze più lunghe, riflettendo aspettative di crescita economica e inflazione. Questo è un momento ideale per investire in obbligazioni a lungo termine, che offrono rendimenti più elevati rispetto a quelle a medio-breve termine. Il blocco del tasso per un periodo più lungo ti garantirà un ritorno maggiore rispetto alle opzioni a medio-breve termine, compensando il rischio di immobilizzare il capitale per un periodo esteso.

2. Curva dei Tassi PIATTA

Scenario: Sei un imprenditore nel settore della produzione e stai valutando l’opportunità di espandere la tua attività. I tassi di interesse mostrano una curva piatta, indicando attesa ed incertezza economica.

Decisione: Con una curva piatta, i tassi a medio-breve termine sono simili a quelli a lungo termine, suggerendo che il mercato non prevede grandi variazioni economiche. In questo scenario, potresti decidere di optare per finanziamenti a medio-breve termine per progetti che richiedono meno investimenti e presentano minori rischi, rimandando espansioni maggiori a quando il panorama economico sarà più chiaro.

3. Curva dei Tassi INVERTITA (discendente)

Scenario: Sei il CFO di una grande azienda e stai considerando finanziare un nuovo progetto di investimento.

Decisione: Una curva dei tassi invertita è spesso un campanello d’allarme per un’economia in rallentamento o in prossimità di una recessione. In questo caso, potresti (dico potresti…) optare per finanziamenti a medio-breve termine piuttosto che impegnarti in debiti a lungo termine. Inoltre, questa situazione suggerisce senz’altro la necessità di una pianificazione prudente e di una valutazione attenta dei rischi, orientando l’azienda verso investimenti più sicuri e liquidi. Però… c’è un però…

C’è un però… anzi un quesito

Veniamo al quesito del direttore, se ho capito bene. Il quesito è questo: data una certa curva in un dato momento, (normale, piatta, invertita), dove “posizionarsi” sulla curva in caso di investimento? Devo prediligere i titoli a breve, medio o lungo termine?

Mi spiego meglio con un esempio pratico. Supponiamo che la curva sia invertita (i rendimenti scendono a lungo termine e sono più alti a medio-breve): allora per gli investitori sarebbe meglio investire in titoli a medio-breve scadenza con tassi annui più elevati, giusto? Sembrerebbe di sì, ma la risposta non è così scontata come potrebbe apparire, infatti quando la curva si inverte il mercato ipotizza un abbassamento dei tassi di interesse futuri; se questo dovesse effettivamente accadere, chi investe a medio-breve termine avrebbe sì tassi di interesse più elevati, ma a scadenza del titolo si troverebbe a dover reinvestire il capitale con tassi sul mercato molto bassi! Viceversa chi rimane investito su scadenze lunghe, si troverebbe a guadagnare tassi di interesse bassi nel primo periodo, ma superiori nel lungo periodo!

L’esempio mostra che la scelta di investire in obbligazioni a medio-breve termine con curva invertita non è necessariamente sempre vantaggiosa. I tassi futuri, al momento del reinvestimento, potrebbero risultare molto bassi o addirittura nulli. E allora che fare? Una soluzione potrebbe essere per esempio mantenere le posizioni lunghe invariate e investire la liquidità in eccesso a breve termine, considerando che tenere i fondi in un conto corrente non remunerato non genererebbe alcun rendimento. Oppure diversificare gli investimenti in portafoglio, scegliendo obbligazioni di emittenti diversi per mitigare il rischio e se possibile, variare anche le scadenze, andando a cercare quelle che offrono tassi più elevati a lungo termine.

Ho preso il caso di curva invertita perchè è la più “sibillina”. Per le altre due curve (normale e piatta) possiamo prendere per buone le soluzioni viste sopra nei casi 1 e 2, anche se le cose non sono così semplici; tutto dipende sempre da quello che “sta succedendo” in quel momento… ma non voglio dilungarmi troppo, non ne sarei nemmeno capace. Il tutto mi è servito per chiarire (anche a me stesso come al solito) il concetto importantissimo di “curva dei tassi”.

Qualche Strumento pratico

Ti piacerebbe osservare in tempo reale la Curva dei Tassi dei Titoli di Stato Italiani? Ti ho detto che la curva cambia continuamente, quindi può essere utile avere uno strumento sempre a portata di mano, eccolo qui su Investing.com

Mentre qui sotto ti allego, sempre da Investing.com, la Curva dei Tassi dei Titoli di Stato Italiani al 10 MAGGIO 2024:

Come ti sembra? Normale, Piatta o Invertita? Attenzione che… fra il BTP a 3 anni (3Y, tasso 3,32%) e quello a 30 anni (30Y, tasso 4,38%) c’è circa un solo punto percentuale di differenza, e con quello a 50Y, con tasso 4,02%, ancora meno…

Un’altro strumento utilissimo a riguardo è questo: RendimentiBTP.it

In Conclusione

Saper leggere la curva dei tassi è come avere bussola e carta nautica per navigare nel mare dei mercati finanziari. Che tu sia un investitore/investitrice, un imprenditore/imprenditrice o semplicemente curioso/curiosa di finanza, comprendere e utilizzare questo strumento può aiutarti a prendere decisioni più informate e, si spera, più proficue. Quindi, la prossima volta che senti parlare di curva dei tassi, saprai esattamente di cosa si tratta e come utilizzarla a tuo vantaggio.

Grazie per avermi seguito fin qui, e come al solito, se ho scritto qualche cavolata, segnalamelo nei commenti.

Buon investimento!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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