Quando un cliente, o una cliente, si siede di fronte a me per parlare di investimenti, la prima cosa che faccio non è chiedere quanto denaro voglia investire. Sarebbe troppo facile. In realtà, costruire un portafoglio di investimenti personalizzato è come cucire un abito su misura: ci sono tantissimi dettagli da valutare prima di tirare fuori le forbici (o in questo caso, i grafici e i fondi). Non posso darti una risposta se non ti conosco meglio. E tu, prima di incontrare un consulente finanziario, cosa devi sapere? Ecco una piccola guida che ti porterà verso la strada degli investimenti intelligenti.
Partiamo dalle domande fondamentali: cosa ti chiederà un consulente finanziario
Prima di iniziare a parlare di numeri, un buon consulente finanziario fa delle domande fondamentali. Non si tratta di curiosità, ma di elementi essenziali per costruire un portafoglio che faccia al caso tuo.
- Quali sono i tuoi OBIETTIVI di investimento? Voglio essere chiaro fin da subito: non esiste un portafoglio universale che funzioni per tutti. Le tue necessità sono diverse da quelle del tuo vicino o del tuo collega. Vuoi comprare una casa tra 5 anni? Stai pensando alla pensione? O magari stai risparmiando per gli studi dei figli? I tuoi obiettivi influenzeranno il tempo che dedichi all’investimento e, di conseguenza, il livello di rischio che puoi permetterti.
Esempio: Se un cliente mi dice che vuole acquistare una casa fra tre anni, sarà necessario un portafoglio meno volatile rispetto a chi mi dice che vuole accumulare capitale per la pensione fra vent’anni. - Qual è il tuo ORIZZONTE TEMPORALE? Più tempo hai, più sei libero di prendere qualche rischio in più. Il motivo è semplice: i mercati sono volatili a breve termine, ma tendono a crescere nel lungo periodo. Se, invece, hai un orizzonte breve, sarai costretto a scegliere investimenti più sicuri e, molto probabilmente, con rendimenti più contenuti.
Esempio: Un cliente di 30 anni che vuole accumulare risparmi per la pensione può permettersi un portafoglio azionario aggressivo, mentre un sessantenne prossimo alla pensione avrà bisogno di un portafoglio più conservativo. - Qual è la tua PROPENSIONE AL RISCHIO? C’è chi dorme tranquillamente anche quando il mercato scende del 10% in una settimana e chi, al primo segno di tempesta, è già pronto a vendere tutto. Tu che tipo di investitore sei? Questo è un punto fondamentale: il rischio è il prezzo da pagare per ottenere un rendimento. Devi essere pronto a tollerare delle oscillazioni nel valore del tuo portafoglio, ma questo dipende da quanto ti senti a tuo agio.
Esempio: Se sei molto avverso al rischio, magari preferirai una percentuale maggiore di obbligazioni e strumenti a reddito fisso, rispetto a chi è più disposto a rischiare e si concentrerà sulle azioni. - Qual è la tua SITUAZIONE FINANZIARIA attuale? Quanto guadagni è importante, certo, ma non è l’unico dato che conta. Quanta liquidità hai a disposizione? Hai debiti o altri impegni finanziari? Questi aspetti mi aiutano a capire quanta parte del tuo patrimonio puoi permetterti di investire e quanto devi mantenere liquido per eventuali emergenze.
Esempio: Se un cliente ha un mutuo sulla casa e tre figli all’università, probabilmente il suo portafoglio dovrà essere più liquido e conservativo rispetto a chi ha meno responsabilità finanziarie. - Quali sono le tue CONOSCENZE in materia di investimenti? Non si nasce tutti esperti di mercati finanziari, anzi! Per questo, capire il livello di conoscenza del cliente è cruciale per evitare di parlare in “finanziese” o, peggio, costruire un portafoglio troppo complicato da comprendere. Un buon consulente ti spiega sempre cosa sta facendo e perché.
Cosa deve avere chiaro il cliente prima di parlare con il consulente finanziario?
Ora, una piccola confessione: non basta sedersi davanti a un consulente finanziario con la speranza che faccia tutto il lavoro. Anche tu devi essere pronto! Ecco qualche dritta su cosa dovresti chiarire prima di iniziare a parlare seriamente di investimenti:
- Obiettivi precisi: Chiediti perché stai investendo. È per la casa? Per la pensione? Vuoi un ritorno veloce o sei disposto ad aspettare?
- Flessibilità: Quanto puoi realmente permetterti di perdere senza compromettere la tua vita quotidiana? Investire comporta sempre dei rischi.
- Aspettative di rendimento: Non aspettarti miracoli. Un investimento con rendimenti “troppo belli per essere veri” probabilmente nasconde insidie. È importante avere aspettative realistiche.
- Tassazione e commissioni: Sai quanto ti costa investire? Tra imposte e commissioni, il guadagno potrebbe essere inferiore a quanto immagini. È importante avere chiaro questo aspetto prima di iniziare.
Gli strumenti finanziari più comuni, da conoscere:
- Azioni: Perfette per chi cerca crescita a lungo termine, ma occhio alla volatilità. Più rischio, più rendimento (in teoria).
- Obbligazioni: Meno rischiose delle azioni, offrono un flusso costante di reddito, ma con rendimenti inferiori. Ne ho già parlato qui.
- Fondi comuni di investimento: Ottimi per chi preferisce una diversificazione immediata senza dover acquistare singoli titoli. Ne ho già parlato qui.
- ETF: Simili ai fondi comuni, ma con commissioni più basse. Ideali per chi vuole un mix di titoli senza costi elevati. Ne ho già parlato qui.
- Conti deposito e liquidità: Sicuri, ma non bisogna aspettarsi rendimenti stellari. Ne ho già parlato qui.
Un esempio pratico: Il portafoglio di Marta, una giovane professionista attenta al futuro
Marta, 40 anni, si rivolge a me perché vuole far crescere i suoi risparmi, ma senza prendere troppi rischi. Lavora come libera professionista e guadagna bene, ma ha poca esperienza nel mondo degli investimenti. Ha una casa di proprietà, non ha un mutuo o debiti particolari e il suo obiettivo principale è costruire un fondo che le permetta di andare in pensione con tranquillità, quando sarà il momento, senza prolungare la vita lavorativa e professionale oltre l’età prevista per legge. Infine mi ha detto che ha già un valido fondo previdenziale di categoria e non vuole attivare pensioni integrative. Marta vuole quindi un portafoglio che la faccia crescere nel tempo, senza però sacrificare la sicurezza e la stabilità.
Ecco come ho proceduto:
- Obiettivi e orizzonte temporale: Marta ha dichiarato di voler andare in pensione non appena il sistema glielo consentirà. Questo mi dice che ha un orizzonte temporale a lungo termine e che possiamo guardare a investimenti che abbiano un buon potenziale di crescita nel lungo periodo. Tuttavia, la sua avversione al rischio richiede un equilibrio tra crescita e sicurezza.
- Propensione al rischio: Marta non è completamente avversa al rischio, ma mi ha espresso il desiderio di non vedere forti fluttuazioni nel valore del suo portafoglio. Questo è un segnale chiaro che dovremo combinare asset più sicuri, come obbligazioni, con una parte di azioni per garantirle una crescita sufficiente. Una strategia bilanciata potrebbe essere perfetta per lei.
- Liquidità e emergenze: Marta non ha debiti e ha già un fondo di emergenza che copre sei mesi di spese. Questo mi permette di non dover riservare troppa liquidità nel portafoglio e concentrarmi su strumenti più produttivi.
La proposta di portafoglio per Marta:
- 50% Azioni di alta qualità e a larga capitalizzazione (blue chips): Questi titoli tendono a essere meno volatili rispetto ad azioni di piccole e medie imprese, ma offrono comunque potenziale di crescita nel tempo. Le azioni rappresentano una componente importante per far crescere il capitale di Marta nel lungo periodo.
- 30% Obbligazioni corporate e governative a medio termine: Questi strumenti garantiranno un flusso di entrate stabili sotto forma di cedole, limitando la volatilità del portafoglio e fornendo una certa sicurezza. Ho selezionato una combinazione di obbligazioni governative per la stabilità e corporate bond per un po’ di rendimento extra.
- 10% Fondi indicizzati (ETF): Qui Marta beneficia della diversificazione a basso costo. Gli ETF le permetteranno di esporsi a un mix di mercati globali senza dover scegliere singoli titoli. Inoltre, le commissioni di gestione sono generalmente molto contenute rispetto ai fondi comuni tradizionali.
- 10% in strumenti liquidi e conti deposito: Anche se non ci sono esigenze di emergenza immediata, ho comunque consigliato a Marta di mantenere una piccola porzione del portafoglio in liquidità per eventuali opportunità o necessità impreviste. Questo serve anche a ridurre la volatilità complessiva del portafoglio.
Vantaggi e rischi:
- Vantaggi: Marta avrà un portafoglio bilanciato che le consente di crescere, pur mantenendo una certa stabilità. L’esposizione agli ETF e alle azioni blue chips le permetterà di ottenere guadagni a lungo termine, mentre le obbligazioni forniranno protezione contro eccessive fluttuazioni.
- Rischi: Anche se bilanciato, il portafoglio è comunque esposto al mercato azionario, quindi non è immune dalle fluttuazioni. Tuttavia, dato l’orizzonte temporale lungo, le probabilità che Marta raggiunga i suoi obiettivi sono alte, a patto che mantenga la disciplina e non si faccia influenzare da eventuali crisi di mercato.
Monitoraggio e revisione
Abbiamo deciso insieme una cosa di FONDAMENTALE IMPORTANZA: rivedere andamento e risultati del portafoglio ogni 6 mesi. Man mano che Marta si avvicinerà ai suoi obiettivi, sposteremo gradualmente parte degli investimenti azionari in strumenti più conservativi, come obbligazioni a breve termine o conti deposito, riducendo il rischio complessivo e preservando i guadagni accumulati.
Quindi, parla pure con il consulente, ma preparati!
Ora che sai cosa chiederti prima di sederti con un consulente finanziario e quali domande aspettarti, sei pronto per costruire il portafoglio perfetto. Ricorda che investire non è un gioco a premi: richiede pianificazione, disciplina e una buona dose di realismo. E il tuo consulente è lì per aiutarti a navigare tra le mille opzioni, ma tu devi essere parte attiva nel processo.
Quindi, prima di iniziare, prendi carta e penna e annota i tuoi obiettivi. Più sarai chiaro e preparato, più il consulente saprà guidarti verso scelte efficaci. L’importante è ricordare che ogni portafoglio è unico, proprio come lo sono i tuoi obiettivi e il tuo approccio al rischio.
Buona consulenza!
Ufficio finanza.it – Domenico Guercia