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L’Armageddon Finanziario del 2008

Immagina di investire i tuoi risparmi in quello che tutti garantiscono essere un affare sicuro, solo per scoprire che in realtà è una bomba a orologeria pronta a esplodere. Questo è esattamente ciò che è successo a milioni di investitori durante la crisi dei mutui subprime del 2007-2008, un evento che ha messo in ginocchio l’economia mondiale. Ma come ha potuto un sistema così complesso e apparentemente sicuro crollare in modo così catastrofico? La risposta si trova nei CDO, strumenti finanziari tanto innovativi quanto devastanti. Andiamo a vedere, per imparare, cosa causò quel disastro che ci perseguita ancora oggi nel 2024.

Se hai 6 minuti liberi del tuo tempo, dai prima un’occhiata a questo video tratto dal film “La Grande Scommessa” che parla proprio di questo, altrimenti salta direttamente all’articolo più sotto: cercherò di spiegare, nel modo più semplice possibile, quello che dice Ryan Gosling.

Dal film La Grande Scommessa (The Big Short) con Ryan Gosling e Brad Pitt

Il crollo dei mutui subprime tra il 2007 e il 2008 ha segnato uno dei momenti più bui nella storia della finanza globale, provocando una crisi economica mondiale e il fallimento di molte istituzioni finanziarie di rilievo. Al centro di questo disastro c’erano strumenti finanziari complessi chiamati Collateralized Debt Obligations, o CDO. Questi prodotti derivati hanno amplificato i rischi associati ai mutui subprime, contribuendo in modo significativo al collasso del sistema finanziario. Ma cos’erano esattamente i CDO, e come hanno potuto causare così tanti danni?

Cos’è un CDO e come funziona?

Un CDO è un prodotto finanziario strutturato, cioè un pacchetto di debiti che viene diviso in vari segmenti (chiamati tranche o pool) a seconda del rischio: questi pacchetti di debiti vengono poi venduti agli investitori, fondamentalmente sotto forma di obbligazioni private per capirci, in cambio di una remunerazione stabilita. Immagina di prendere vari tipi di debiti—mutui, obbligazioni aziendali, prestiti—e di metterli in un unico contenitore. Questo contenitore viene poi diviso in tranche, dove ognuna ha un livello di rischio differente: le tranche più sicure (chiamate senior) ricevono i pagamenti per prime e quindi offrono rendimenti minori, mentre quelle più rischiose (chiamate equity) sono le ultime a ricevere i pagamenti e offrono rendimenti potenzialmente più alti. Se vuoi approfondire i CDO, puoi trovare qui su Borsa Italiana, uno spunto, anche se molto tecnico.

L’idea alla base dei CDO era quella di distribuire il rischio: se alcuni debitori non pagano, la perdita sarà contenuta e gli investitori nelle tranche senior saranno comunque protetti grazie alla diversificazione. Tuttavia, in pratica, la complessità di questi strumenti ha reso difficile per gli investitori, e per le Agenzie di Rating, capire esattamente quanto fossero rischiosi.

Il ruolo dei Mutui Subprime

I mutui subprime erano prestiti concessi a persone con una storia creditizia poco solida, spesso caratterizzata da basso reddito e altre problematiche finanziarie. Durante gli anni 2000, le banche americane per prime, seguite a ruota da tutte le altre, hanno iniziato a concedere sempre più mutui subprime, attratte dalla possibilità di rivenderli sotto forma di CDO ad investitori in cerca di rendimenti più elevati. Finché i prezzi delle case continuavano a salire, tutto sembrava funzionare: i mutuatari potevano rifinanziare i loro prestiti e i CDO continuavano a generare profitti.

Tuttavia, quando i prezzi delle case hanno iniziato a scendere, i mutuatari subprime hanno iniziato a non essere più in grado di pagare i loro mutui. Questo ha portato a un’ondata di insolvenze che ha travolto i CDO, in particolare le tranche più rischiose, causando perdite enormi per gli investitori.

La Crisi delle Agenzie di Rating

Un altro aspetto cruciale della crisi è stato il ruolo delle agenzie di rating, come Moody’s, S&P e Fitch. Queste agenzie assegnavano valutazioni elevate (AAA) ai CDO, anche quando erano basati su mutui subprime altamente rischiosi. Gli investitori, confidando in queste valutazioni, hanno acquistato CDO credendo di avere tra le mani investimenti sicuri.

Ma come è stato possibile un errore così macroscopico? Le agenzie di rating erano pagate dagli stessi istituti finanziari che creavano i CDO, creando un chiaro conflitto di interessi. Inoltre, l’estrema complessità dei CDO rendeva difficile valutarne correttamente il rischio. Quando è diventato chiaro che molte di queste valutazioni erano gonfiate, la fiducia nel sistema è crollata, contribuendo all’esplosione della crisi.

Il Ruolo delle Banche

Le banche americane hanno avuto un ruolo centrale sia nella creazione che nella diffusione dei CDO. Esse guadagnavano commissioni significative strutturando questi prodotti e vendendoli agli investitori. Tuttavia, molte banche non si sono limitate a vendere i CDO: hanno anche mantenuto nei loro bilanci tranche significative, credendo che fossero sicure. Questo si è rivelato un errore fatale. Quando il mercato dei mutui subprime è crollato, anche le banche hanno subito perdite enormi, e alcune, come Lehman Brothers, non sono riuscite a sopravvivere.

Le Conseguenze della Crisi

Il crollo del mercato dei CDO e dei mutui subprime ha innescato una reazione a catena che ha portato alla crisi finanziaria globale. Banche di investimento come Lehman Brothers e Bear Stearns sono fallite, mentre altre, come AIG, sono state salvate grazie a interventi governativi massicci. La crisi ha anche provocato una stretta creditizia, con le banche che hanno ridotto drasticamente la concessione di prestiti, aggravando ulteriormente la recessione economica che ne è seguita.

La Lezione

La crisi dei mutui subprime ci ha insegnato diverse lezioni importanti:

  • Rischio e trasparenza: L’innovazione finanziaria può portare a strumenti estremamente complessi, difficili da comprendere e valutare. È essenziale che i rischi siano ben compresi e comunicati in modo trasparente agli investitori.
  • Regolamentazione: La mancanza di una regolamentazione adeguata può portare a eccessi e comportamenti sconsiderati. Dopo la crisi, molte giurisdizioni hanno introdotto regole più severe per evitare che una situazione simile si ripeta.
  • Conflitto di interessi: Il sistema delle agenzie di rating ha mostrato gravi falle. È importante che queste istituzioni operino in modo indipendente e senza conflitti di interesse.
  • Sostenibilità a lungo termine: Le banche devono bilanciare i guadagni a breve termine con la stabilità a lungo termine. Puntare solo al profitto immediato può portare a conseguenze disastrose.

Il Prezzo Pagato

In finanza, l’avidità può essere un motore potente, ma quando viene alimentata dall’illusione dell’invulnerabilità, può trasformarsi in un boomerang devastante. La crisi dei mutui subprime e il crollo dei CDO ci hanno insegnato che dietro l’eccessiva complessità dei prodotti finanziari si può nascondere un abisso di rischi incontrollabili. Abbiamo pagato, e stiamo ancora pagando, un prezzo altissimo per questa lezione, e la vera sfida è assicurarci di non dimenticarla mai, perché la storia — quando ignorata — è destinata a ripetersi.

Buona lezione!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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