Sì lo so, lo hai già sentito al telegiornale, lo hai letto sui giornali e forse ti sei chiesto: “Ma cosa ci importa se la FED ha abbassato i tassi?”. In effetti le decisioni della Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) possono sembrare lontane, ma in realtà hanno un impatto anche su chi, come noi, vive dall’altra parte dell’oceano. In questo articolo cercherò di spiegare cosa comporta questo taglio dei tassi di interesse e come può influenzare risparmi e investimenti, anche qui da noi in Europa.
Il 18 settembre 2024, durante la riunione del Comitato Federale per il Mercato Aperto (FOMC), la Federal Reserve ha annunciato una riduzione del tasso d’interesse di riferimento per la prima volta in quattro anni, abbassandolo di 0,50 punti percentuali (50 punti base), portandolo nella forchetta 4,75-5%.
Le riduzioni, secondo le attese mediane dei banchieri centrali Usa, proseguiranno anche nel 2025 (per 100 punti base) e nel 2026 (per ulteriori 50).
Questa decisione segna un importante cambiamento nella politica monetaria degli Stati Uniti, dopo un periodo prolungato di aumenti dei tassi per combattere l’inflazione che ha raggiunto picchi record durante la pandemia.
Negli ultimi due anni, infatti, l’inflazione ha toccato il 9,1% nel giugno 2022. Da allora, l’inflazione è diminuita significativamente, attestandosi al 2,5% a settembre 2024, avvicinandosi all’agognato target del 2%. Anche il mercato del lavoro ha mostrato segni di forza, con un tasso di disoccupazione intorno al 4%.
Ma facciamo un piccolo passo indietro e ripartiamo dalle basi.
Cosa fa la FED e perché ha tagliato i tassi?
La FED è l’equivalente della nostra Banca Centrale Europea (BCE). Una delle sue funzioni principali è quella di controllare l’inflazione e mantenere la stabilità economica negli Stati Uniti, agendo sui tassi di interesse. Anche per gli USA, come per l’Europa e il resto del mondo, abbassare i tassi significa rendere più economico il credito: denaro, mutui, prestiti e finanziamenti diventano più accessibili, e le aziende hanno un incentivo a investire, perché il denaro preso in prestito costa meno. Questo stimola la crescita economica, ma c’è anche un rovescio della medaglia: un eccesso di denaro a basso costo può alimentare l’inflazione.
Come ho già detto, la FED ha deciso di abbassare i tassi in risposta a una serie di fattori: rallentamento della crescita economica, tensioni geopolitiche, e una preoccupante discesa della fiducia dei consumatori. Il suo obiettivo? Evitare una recessione e spingere l’economia verso una crescita sostenibile.
Ok, ma come si collega tutto questo alla nostra situazione finanziaria?
Come impatta sull’Europa la riduzione dei tassi di interesse USA?
La decisione della Federal Reserve di abbassare i tassi di interesse negli Stati Uniti ha un impatto significativo anche sull’Europa su diversi aspetti finanziari ed economici. Vediamo i più importanti:
1. Tassi di cambio e forza dell’euro
Un abbassamento dei tassi da parte della FED può portare a un indebolimento del dollaro rispetto alle altre valute e questo è il motivo: quando la FED abbassa i tassi, il rendimento di alcuni strumenti finanziari, come ad esempio le obbligazioni statali (c.d. “Treasury Bonds”), ovviamente diminuisce. Di conseguenza, gli investitori internazionali potrebbero spostare i propri capitali verso mercati con tassi di interesse più alti. Questo provoca una minore domanda di dollari rispetto al passato.
In questo scenario, l’euro potrebbe apprezzarsi, rendendo le esportazioni europee verso gli Stati Uniti meno competitive a causa di prezzi più elevati per i consumatori americani. D’altra parte, un euro più forte renderebbe più economico per i Paesi europei importare beni e materie prime dagli USA.
2. Mercati finanziari
La riduzione dei tassi d’interesse negli USA potrebbe aumentare l’attrattiva degli investimenti in azioni, obbligazioni e asset americani, dato che il costo del credito diventa più basso per le imprese statunitensi. Questo potrebbe portare flussi di capitali verso gli Stati Uniti, indebolendo i mercati azionari europei a favore di quelli americani. Tuttavia, i tassi bassi possono anche incoraggiare gli investitori europei a cercare opportunità più rischiose, come quelle nei mercati emergenti o nelle start-up tecnologiche e questo potrebbe rappresentare un rischio per noi in Europa.
3. Politica monetaria della BCE
La decisione della FED potrebbe influenzare anche la politica della Banca Centrale Europea (BCE). Se la BCE vede che la riduzione dei tassi negli USA stimola l’economia americana e rallenta l’inflazione, potrebbe essere indotta a mantenere o abbassare i propri tassi per evitare uno squilibrio economico tra le due aree economiche. Questa volta però, invece di aspettare loro, ci siamo mossi per primi. Inoltre, se il dollaro si indebolisce, la BCE potrebbe decidere di intervenire per mantenere la competitività dell’export europeo.
4. Commercio e imprese europee
Per le imprese europee che operano negli USA, un abbassamento dei tassi può rappresentare un vantaggio, poiché il costo dei finanziamenti si riduce e potrebbe stimolare la domanda di prodotti e servizi. Tuttavia, se l’euro si rafforza troppo, queste stesse aziende potrebbero soffrire per un calo delle esportazioni. Le imprese che importano materie prime in dollari, invece, beneficeranno dei costi inferiori.
5. Inflazione e crescita
Se la decisione della FED porta a un aumento della domanda globale, anche l’inflazione in Europa potrebbe aumentare a causa di prezzi più elevati per le materie prime e le importazioni, creando una pressione inflazionistica. D’altra parte, un abbassamento dei tassi potrebbe stimolare la crescita economica, influenzando positivamente i partner commerciali europei degli USA.
E quindi…
La riduzione dei tassi di interesse da parte della FED avrà, col tempo, un effetto domino che si propagherà anche sull’economia europea, con potenziali vantaggi e svantaggi. Mentre alcune aziende e settori potrebbero trarre beneficio, altre potrebbero dover fronteggiare sfide derivanti dalle fluttuazioni del tasso di cambio e dalle politiche commerciali.
Per gli investitori questa manovra è solo una parte del puzzle, ma se messa insieme agli altri pezzi giusti (diversificazione, pianificazione, prudenza), potrebbe offrire delle ottime opportunità. Come sempre, sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione dei mercati per prendere decisioni di investimento informate.
Buone decisioni!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia