Parlare di polizze vita ti sembra un’idea noiosa? Ma le conosci veramente? Se la risposta è no, scopriamo insieme come funzionano e quali sono i pro e i contro, e se questo tipo di investimento fa al caso tuo.
Che cos’è una Polizza Vita?
Una polizza vita è un contratto di assicurazione dove, in cambio di uno o più premi versati, l’assicuratore si impegna a corrispondere una somma di denaro in caso di morte dell’assicurato o al verificarsi di altri eventi specificati nel contratto, come la sopravvivenza fino a una certa età o l’invalidità.
Le polizze vita possono essere suddivise in vari tipi, ognuno con specifiche caratteristiche e scopi. Le polizze a vita intera, ad esempio, non hanno una data di scadenza e garantiscono la copertura fino al decesso dell’assicurato, con la possibilità di riscatto del capitale rivalutato a determinate condizioni. Un altro esempio sono le polizze temporanee caso-morte (TCM) che invece offrono una copertura per un periodo limitato, garantendo il pagamento di una somma stabilita solo se l’assicurato decede entro tale periodo; queste polizze quindi non prevedono il riscatto di un capitale, ma sono ideali per proteggere finanziariamente i propri cari durante fasi di vita particolarmente vulnerabili, come durante il crescere dei figli o il pagamento di un mutuo. Quelli sopra sono solo alcuni esempi, vediamo insieme i concetti chiave.
I Rami delle Polizze Vita
Diciamo subito che tutte le assicurazioni si dividono in due grandi rami: Ramo danni (es. polizza casa o polizza auto) e il Ramo vita, che comprende assicurazioni basate sull’eventualità di vita o morte dell’assicurato. Non mi dilungo su tutti i rami vita, ce ne sono ben 6 che riporto in figura:

A noi interessano in particolare i rami vita:
- Ramo I: Polizze tradizionali, dove il rischio assicurativo è legato alla durata della vita dell’assicurato, con prestazioni collegate alla morte o alla vita dell’assicurato o a entrambe.
- Ramo III: Polizze di cui al ramo I, ma le cui prestazioni sono collegate al valore di fondi esterni, interni, ovvero indici e altri valori di riferimento. Sono anche note come polizze “unit-linked” o “index-linked”, collegate quindi al valore di fondi o indici.
- Polizze Multiramo: Le polizze multiramo sono un tipo di polizza vita che combina caratteristiche e prestazioni di altri rami assicurativi. Ad esempio possiamo avere una gestione interna separata (tipica del ramo I) unita a gestioni finanziarie di tipo unit-linked o index-linked (tipiche del ramo III). Ciò significa che queste polizze offrono una copertura finanziaria ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato, ma anche una gestione degli investimenti che può generare un rendimento finanziario.
Le Gestioni Separate
Se parlo di polizze vita di investimento, non posso non parlare delle Gestioni Separate. Le gestioni separate sono un tipo di gestione finanziaria utilizzata dalle compagnie assicurative per gestire i fondi raccolti attraverso le polizze vita. Queste gestioni sono separate dalle attività principali delle compagnie assicurative e sono gestite da professionisti specializzati. Le gestioni separate vengono utilizzate per gestire i fondi raccolti attraverso le polizze vita, come ad esempio le polizze vita del ramo I, che offrono una copertura finanziaria ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato. Le caratteristiche delle gestioni separate includono:
- Gestione separata: Le gestioni separate sono gestite separatamente dalle attività principali delle compagnie assicurative, il che significa che i fondi raccolti attraverso le polizze vita sono gestiti da gestori specializzati e non sono influenzati dalle decisioni delle compagnie assicurative: questi capitali sono “protetti”, qualunque cosa accada alla compagnia.
- Investimenti prudenti: Le gestioni separate sono caratterizzate da investimenti prudenti, che sono scelti per garantire la stabilità finanziaria e il ritorno degli investimenti. Gli investimenti sono spesso composti da obbligazioni e altri titoli a basso rischio. Il rendimento di tali gestioni è cruciale per determinare il valore del capitale garantito o la rendita che sarà erogata all’assicurato o ai beneficiari.
- Rendimento generato: Le gestioni separate generano un rendimento, che può essere utilizzato per rivalutare le prestazioni previste dal contratto.
- Garanzia di restituzione del capitale: In alcuni casi, le gestioni separate offrono una garanzia di restituzione del capitale versato, ovvero un rendimento minimo garantito.
- Consolidamento annuo dei risultati: In alcuni casi, le gestioni separate prevedono il consolidamento annuo dei risultati, il che significa che il rendimento realizzato viene definitivamente acquisito dal contratto e non può essere diminuito da eventuali perdite successive.
- Patrimonio della gestione separata: Il patrimonio della gestione separata è investito in titoli che vengono valorizzati al valore storico, cioè al prezzo a cui sono stati inizialmente acquistati.
- Stabilità finanziaria: Le gestioni separate sono caratterizzate da una stabilità finanziaria, poiché i fondi raccolti attraverso le polizze vita sono gestiti da professionisti specializzati e non sono influenzati dalle decisioni delle compagnie assicurative.
Alcuni tipi di polizze vita
Aldilà dei rami, che possono sembrare un tecnicismo, le polizze vita offrono diverse opzioni a seconda delle necessità e degli obiettivi finanziari degli individui. Ne esistono di molti tipi, ma ecco una panoramica su due particolari polizze vita che ci aiutano a capire meglio l’argomento:
Polizze a Vita Intera
Sono quelle di cui parliamo maggiormente in questo articolo: le polizze a vita intera offrono una copertura per tutta la vita dell’assicurato, senza una data di scadenza predefinita. Queste polizze, a fronte del pagamento di un premio unico o periodico, e al netto di costi di caricamento e gestione, garantiscono il pagamento di un capitale (più un eventuale rendimento) ai beneficiari in caso di decesso dell’assicurato (“caso-morte”). Inoltre, spesso includono un’opzione di riscatto, permettendo al contraente di ritirare il capitale prima del decesso (“caso-vita”), anche se questo comporta a volte costi non trascurabili e non sempre è possibile farlo prima che sia trascorso un tempo stabilito (es. 1 anno, 5 anni, etc.)
Polizze Temporanee (TCM)
Le polizze Temporanee caso-morte (TCM) sono progettate per offrire protezione per un periodo specifico, come 10, 20 o 30 anni. Sono particolarmente utili per proteggere finanziariamente i propri cari in fasi della vita in cui i bisogni finanziari sono maggiori, come durante l’educazione dei figli o il pagamento di un mutuo. La copertura termina al termine del periodo specificato, senza la restituzione di alcun valore residuo se l’assicurato è ancora in vita. In pratica funzionano così: pago un premio annuo per esempio di 300€, ed assicuro un capitale di 100.000€ per 20 anni: se muoio prima che siano trascorsi i 20 anni (“caso-morte”), la compagnia liquida 100.000€ ai beneficiari designati (figli, moglie, etc.). Se i 20 anni trascorrono e sono ancora vivo (“caso-vita”), il contratto decade, i premi versati rimangono alla compagnia e non ottengo alcun rimborso.
Come si può vedere, queste due tipologie di polizze vita aiutano a capire come ci sia la presenza di una componente finanziaria di investimento nel primo tipo, e la sua totale assenza nel secondo. Anche la differenza di premi versati, nell’uno e nell’altro tipo è notevole. Sono due polizze vita completamente diverse!
“Caso-morte” e “Caso-vita”
Sopra ho citato il “caso-morte” e il “caso-vita”; cosa vuol dire? Il caso-morte si focalizza sulla protezione dei beneficiari in caso di decesso dell’assicurato. Il caso-vita, invece, è progettato per erogare (non sempre, come abbiamo visto per le TCM) una somma all’assicurato se sopravvive a un periodo specificato nel contratto o se riscatta anticipatamente la polizza. I due “casi” possono quindi essere previsti singolarmente o possono coesistere nella stessa polizza.
La Fiscalità delle Polizze Vita
Le polizze vita godono di una fiscalità agevolata in Italia. Le principali considerazioni riguardo alla tassazione delle polizze vita includono:
- Esenzione da tasse di successione: In Italia, le polizze vita sono esenti da tasse di successione. Questo significa che i beneficiari designati non sono tenuti a pagare tasse sul capitale erogato in caso di decesso dell’assicurato (imposta di successione).
- Deducibilità dei premi: I premi versati per le polizze vita possono essere dedotti dalle imposte. Questo vantaggio fiscale consente ai contraenti di ridurre la base imponibile delle proprie tasse. In generale, sono detraibili dall’Irpef, nella misura del 19% e fino a un dato limite massimo.
- Tassazione sui rendimenti: I rendimenti generati dalle gestioni separate delle polizze vita sono esenti da tasse. Questo significa che i guadagni derivanti dagli investimenti in gestioni separate, effettuati dalla compagnia assicurativa, non sono soggetti a tassazione, mentre gli eventuali guadagni derivanti dagli investimenti effettuati in titoli di stato sono tassati al 12,50% e quelli in azioni e fondi al 26%.
Inoltre tutte le assicurazioni vita sono impignorabili e insequestrabili, ovvero le somme derivanti dalla polizza vita, che la compagnia assicurativa deve al beneficiario, non sono soggette ad esproprio né ad azioni di sequestro. Infine, come anticipato sopra, tali somme non rientrano nell’asse ereditario dell’assicurato in caso di morte e non entrano quindi in successione, fatti salvi i diritti di legge degli eredi legittimi.
Il Riscatto delle Polizze Vita
Il riscatto è il diritto del contraente di interrompere anticipatamente il contratto di assicurazione e ottenere la liquidazione del capitale, eventualmente rivalutato, secondo i criteri, i costi e le penali specificate nelle condizioni di polizza. Non è il caso delle TCM ovviamente: in quel caso se smetto di pagare, perdo immediatamente la copertura assicurativa.
Come ho già detto, in alcuni casi, non è possibile riscattare una polizza vita prima di un certo periodo di tempo dalla data di sottoscrizione (per esempio durante il primo anno). La penale associata al riscatto trova giustificazione nel fatto che la compagnia assicurativa conta di investire i premi del contraente per un determinato periodo di tempo e l’esercizio del riscatto modifica di fatto questa aspettativa tipica della gestione finanziaria.
Non è mai bello riscattare una polizza vita in anticipo, ma è ovvio che tale operazione può avvenire in situazioni di necessità finanziarie improvvise o nel caso in cui ci si renda conto che il rendimento della polizza è assolutamente insoddisfacente. Il riscatto comunque può anche essere parziale se è previsto nel contratto, e sempre al netto di costi e penalità.
I costi di riscatto variano a seconda della compagnia assicurativa e del tempo trascorso dalla sottoscrizione della polizza. Generalmente, più tempo passa dalla data di sottoscrizione, minori saranno le penalità applicate. Attenzione anche agli eventuali impatti fiscali derivanti dal riscatto di una polizza vita.
Detto tutto questo, è molto importante quindi VALUTARE ATTENTAMENTE le condizioni di riscatto PRIMA di sottoscrivere una polizza e PRIMA di chiederne il riscatto, per comprendere pienamente le implicazioni finanziarie di tale scelta.
I Premi delle Polizze Vita
Il premio assicurativo corrisponde alla somma di denaro che il contraente della polizza versa alla compagnia assicurativa, in cambio della copertura di rischio indicata nel contratto. Il pagamento del premio costituisce, solitamente, condizione di efficacia della garanzia stipulata. I premi possono essere unici oppure periodici. Il premio unico è l’importo pagato al momento della stipula del contratto assicurativo, per l’intero periodo di validità della polizza, mentre si parla di premi periodici quando i versamenti vengono effettuati ad intervalli di tempo e su una durata prestabilita.
Chi sono Contraente, Assicurato e Beneficiari
Un’ultima cosa: come sapete spesso scrivo per me stesso, oltre che per chi mi vuole leggere, e questi tre “attori” voglio metterli nero su bianco per fissarli anche nella mia testa.
Il CONTRAENTE è la figura-chiave, dato che si accorda con l’assicurazione sulle condizioni e sulle clausole, sottoscrivendo poi la polizza attraverso cui si impegna a pagare il premio pattuito, in un’unica soluzione o con scadenze periodiche.
Il contraente indica anche chi è il soggetto ASSICURATO, cioè la persona sulla cui vita viene stipulato il contratto, che può essere egli stesso, oppure un soggetto terzo; in quest’ultimo caso il terzo deve essere adeguatamente informato.
Il contraente infine nomina i BENEFICIARI, cioè chi riceverà la prestazione finanziaria pattuita nel contratto con la compagnia, in caso di morte dell’assicurato (eredi, moglie, figli, un soggetto terzo, etc.).
Ok, e se il beneficiario…
Questa è una curiosità che mi è venuta mentre scrivevo l’articolo: se muore l’assicurato, abbiamo visto sopra cosa succede, ma… e se invece il beneficiario di una polizza di assicurazione sulla vita muore prima dell’assicurato? Risposta: “Nel diritto alla prestazione dell’assicuratore subentrano gli eredi del beneficiario premorto per la stessa quota che sarebbe spettata a lui”. Cassazione, ordinanza n.11101 del 27 aprile 2023, sentenza a Sezioni Unite n.11421/2021.
Considerazioni finali
Le polizze vita sono uno strumento complesso: scegliere la polizza vita giusta richiede una valutazione attenta delle proprie necessità finanziarie e degli obiettivi a lungo termine. In questo caso è fondamentale parlare con la propria banca o compagnia assicuratrice o consulente finanziario per comprendere le diverse opzioni e per assicurarsi che la polizza scelta si allinei con la propria strategia di vita e finanziaria.
Quindi è molto importante comprendere APPIENO le condizioni, le caratteristiche e il funzionamento della polizza vita che ti hanno proposto, nonché TUTTI i vantaggi e TUTTI i costi associati alla singola polizza (non c’è n’è una uguale all’altra, da compagnia a compagnia), per poter poi prendere una decisione informata e consapevole.
Posso sbilanciarmi? Se non hai capito TUTTO, ma dico proprio TUTTO, di una determinata polizza vita, non la sottoscrivere! Per lo meno, non ancora!
E se l’hai già sottoscritta PRIMA di capire, puoi sempre chiedere chiarimenti a chi te l’ha proposta. È un tuo diritto e non è mai troppo tardi!
Grazie per avermi seguito fin qui, e come al solito, se ho scritto qualche cavolata, segnalatemelo nei commenti.
Buon investimento!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia