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BTP e BTP Valore

I Buoni del Tesoro Poliennali, meglio noti come BTP, rappresentano una delle opzioni più gettonate quando si tratta di investire in titoli di stato. Se ti interessa conoscere meglio questi strumenti di investimento, sei nel posto giusto: proverò a farlo, come al solito, usando un linguaggio semplice e comprensibile.

Cos’è un BTP?

Un BTP è un titolo di debito emesso dallo Stato italiano. Chi compra un BTP, in pratica, presta soldi allo Stato che si impegna a restituire l’importo prestato (il capitale) alla scadenza del titolo, oltre a pagare degli interessi periodici (le cedole). I BTP hanno generalmente scadenze che vanno dai 3 ai 50 anni: se decidi di mantenerli fino alla scadenza, presentano un profilo di rischio medio/basso, visto che è lo Stato a garantire per il rimborso. Tuttavia, se li vendi prima della scadenza, soprattutto quelli a lungo termine, possono diventare più rischiosi perchè devi sottostare alle condizioni di mercato in quel momento (prezzi di acquisto e vendita).

Perché investire in BTP?

Ecco alcuni vantaggi:

  1. Sicurezza: Sono emessi dallo Stato, quindi hanno un rischio di credito molto basso.
  2. Rendimento: Offrono un tasso di interesse certo, pagato con cedole periodiche, generalmente semestrali.
  3. Flessibilità: Puoi scegliere tra diverse scadenze, da 3 a 50 anni, a seconda delle tue necessità e obiettivi di investimento.
  4. Liquidità: Sono negoziabili in Borsa, quindi relativamente facili da vendere prima della scadenza se necessario.
  5. Tassazione: Come tutti i titoli di Stato, i BTP godono di una tassazione agevolata al 12,5% sui rendimenti ottenuti e non sono soggetti a imposte di successione. E’ doveroso però considerare che sui BTP si paga l’imposta di bollo sul deposito titoli: a partire dal 1° gennaio 2023, l’imposta viene calcolata in base alla somma depositata e al numero di giorni in cui il conto è attivo, con un’aliquota attuale dello 0,20% (il 2 x mille). Ad esempio, se hai un conto deposito di 5000€ aperto il 1° gennaio, a fine anno pagherai un’imposta di bollo di 10€ (5000€ * 0,20% * 365 / 365). L’addebito avviene direttamente sul conto corrente associato al dossier titoli, al momento dell’emissione dell’estratto conto titoli o quando si chiude il deposito titoli.

Cosa considerare prima di investire

Nonostante i BTP siano un’opzione abbastanza sicura, ci sono alcuni aspetti da considerare:

  • Durata: I BTP a lunga scadenza sono più sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Se i tassi salgono, il valore del BTP sul mercato può scendere.
  • Liquidità: Anche se sono negoziabili, il prezzo di vendita dipende dalle condizioni di mercato, che possono variare: potresti dover vendere il BTP a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto.
  • Inflazione: Se l’inflazione supera il tasso di interesse del BTP, il tuo investimento potrebbe non essere conveniente: proprio per questo motivo, infatti, sono in circolazione BTP “indicizzati” che adeguano il proprio tasso di interesse al tasso di inflazione.

Tipologie di BTP

Il mondo dei BTP è piuttosto variegato ed offre diverse opzioni a seconda delle esigenze degli investitori. Esaminiamo i principali tipi di BTP attualmente in circolazione:

  1. BTP Standard: questi sono i BTP classici, con una scadenza che può variare tra i 3 e i 30 anni. Offrono un tasso di interesse fisso e pagano cedole ogni sei mesi. Sono perfetti se cerchi un investimento sicuro e una rendita costante nel tempo.
  2. BTP Italia: i BTP Italia sono pensati specificamente per i risparmiatori individuali. La loro particolarità è che offrono protezione contro l’inflazione italiana, poiché il tasso di interesse è indicizzato all’inflazione misurata dall’indice FOI (Famiglie Operai e Impiegati) al netto dei tabacchi. Inoltre, pagano cedole semestrali e sono disponibili generalmente con scadenze di 4, 6 o 8 anni.
  3. BTP€i: simili ai BTP Italia, i BTP€i sono indicizzati all’inflazione dell’area euro, proteggendo così gli investitori dall’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione. Questi titoli sono particolarmente interessanti se temi che l’inflazione possa crescere nel medio-lungo termine.
  4. BTP Green: i BTP Green si inseriscono nella categoria degli investimenti sostenibili. I fondi raccolti tramite questi titoli sono destinati a finanziare progetti governativi che promuovono la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale. Anche questi titoli pagano cedole semestrali e sono un’opzione interessante per gli investitori eco-consapevoli.
  5. BTP Futura: il BTP Futura è stato introdotto nel 2020 come strumento di finanziamento per supportare la ripresa economica dell’Italia, in particolare per finanziare progetti legati a infrastrutture, istruzione e sanità. È destinato ai risparmiatori individuali e presenta una caratteristica nuova: il premio fedeltà. Questo premio è un incentivo per chi detiene il BTP fino alla scadenza.

Zoom su BTP Valore

BTP Valore: questo è l’ultimo strumento nato tra le emissioni di titoli di Stato ed ha avuto un grande successo fra i risparmiatori italiani. La prima emissione del BTP Valore è avvenuta a giugno 2023, mentre per lunedì 6 maggio 2024 è stata annunciata dal MEF (Ministero Economia e Finanza) la quarta emissione. I BTP Valore hanno la particolarità di offrire cedole trimestrali con tassi crescenti nel tempo, secondo un meccanismo chiamato “step-up” di 3+3 anni: questo significa che gli interessi che riceverai aumenteranno con il passare degli anni. Ad esempio, un BTP Valore potrebbe offrirti un tasso del 3,25% per i primi tre anni e del 4% per i successivi tre. Inoltre offrono un premio fedeltà aggiuntivo per chi li detiene fino alla scadenza. Per la terza emissione il premio era dello 0,7% mentre per la prossima quarta emissione (Maggio 2024) il premio previsto è dello 0,8%.

Come di consueto per tutti i titoli di Stato, si applica la tassazione ridotta al 12,5% a tutte le cedole e ai premi fedeltà, con aggiunta dell’esenzione dalle imposte di successione. Inoltre, secondo la legge di bilancio 2024, il valore di questi titoli fino a 50.000 euro non sarà incluso nel calcolo dell’Isee (una volta completato l’iter di attuazione della misura). Rimane però l’imposta di bollo sul deposito titoli del 2 x mille, come già detto sopra. Ovviamente tutti i possessori di questi titoli hanno la possibilità di vendere, totalmente o parzialmente, i loro titoli prima della scadenza, liberamente e secondo le condizioni di mercato.

La distribuzione dei titoli avviene tramite la piattaforma Mot (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) e attraverso intermediari finanziari.

BTP Valore: quarta emissione

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato la quarta emissione del Btp Valore, che si terrà da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio (fino alle ore 13), a meno di una chiusura anticipata. Questa nuova emissione è destinata sia a coloro che non hanno avuto l’opportunità di sottoscrivere nelle precedenti occasioni, sia a tutti i piccoli risparmiatori a cui il prodotto è rivolto, come specificato in un comunicato del Mef.

Il titolo avrà una durata di 6 anni, con cedole pagate trimestralmente e rendimenti che aumenteranno progressivamente grazie a un sistema di rendimento “step-up” suddiviso in due trienni (per es. 3,25% per i primi tre anni e del 4% per i successivi tre). Inoltre, sarà incrementato il premio fedeltà per chi terrà il titolo fino alla sua scadenza, passando dallo 0,7% della precedente emissione, allo 0,8%.

L’importo minimo per l’investimento è fissato a 1.000 euro, con la garanzia che la quantità richiesta sarà interamente sottoscritta. Durante i giorni di collocamento, il titolo può essere acquistato al valore nominale (prezzo 100) e senza alcuna commissione.

I tassi di interesse minimi garantiti per i primi tre anni e per il triennio successivo, insieme al codice ISIN che serve per identificare il titolo, saranno annunciati venerdì 3 maggio 2024.

Aggiornamento del 3 maggio, ecco i valori:

  • 3,35% per il 1°, 2° e 3° anno
  • 3,90% per il 4°, 5° e 6° anno
  • Scadenza di 6 anni con un premio finale extra pari allo 0,8% del capitale investito.

Similmente alle emissioni passate, il Btp Valore sarà disponibile all’acquisto per investitori privati. Gli interessati potranno procedere tramite il proprio sistema di home banking, se questo include opzioni di trading online, oppure contattando il proprio consulente bancario o recandosi all’ufficio postale dove hanno un conto corrente associato a un conto titoli.

Facciamo un esempio pratico…

Mi sa che ho parlato troppo… come al solito un esempio vale forse più di mille parole. Prendiamo ad esempio la TERZA EMISSIONE del BTP Valore: ha una durata di 6 anni, cedole pagate ogni 3 mesi con un tasso d’interesse fisso e crescente nel tempo: un tasso d’interesse del 3,25% per i primi 3 anni, e un tasso del 4,00% per i 3 anni successivi. Inoltre, chi ha acquistato questo BTP Valore in fase di collocamento e lo detiene fino a scadenza senza mai venderlo, ha diritto a un extra premio fedeltà finale del 0,7%.

Riassumendo, per la terza emissione, i tassi minimi garantiti e il premio fedeltà sono:

  • 3,25% per il 1°, il 2° e il 3° anno
  • 4,00% per il 4°, il 5 e 6° anno
  • Premio fedeltà finale: 0,7%

Bene, supponiamo adesso di aver acquistato l’1 Marzo 2024 una quantità di 100 BTP-Valore (terza emissione) in fase di collocamento (ciascuno ha un valore nominale di 100€) e di tenerli fino a scadenza, per un investimento totale di 10.000€.

Otterremo il seguente FLUSSO CEDOLARE:

E il gioco è fatto! FINE!

Considerazioni personali

Posso andare in contro-tendenza? I BTP personalmente non mi fanno impazzire di entusiasmo, e sul web mi accorgo di non essere il solo, per una serie di motivi: in primis i bonus fedeltà legati a questi titoli incoraggiano a mantenerli fino alla scadenza, limitandone la liquidità. Inoltre alcuni ravvisano un tentativo da parte del MEF di “rimpatriare” il debito pubblico in mano ad investitori domestici, in risposta alla diminuzione degli acquisti da parte della BCE e di altri investitori istituzionali: l’alto livello di debito pubblico dell’Italia, il secondo più elevato in Europa dopo la Grecia, rende gli investimenti nei titoli di stato italiani particolarmente delicati. Nell’ultimo anno, la quota di debito pubblico in mano ad investitori domestici è aumentata del 47,50%, da 259,4 miliardi a 382,6 miliardi di euro (fonte Banca d’Italia). Questo potrebbe (dico solo potrebbe…) preludere ad una possibile introduzione di una patrimoniale sui BTP, sebbene sia un’ipotesi molto remota.

Inoltre, spesso, gli investitori non sono pienamente consapevoli che le loro sottoscrizioni in BTP contribuiscono a ripagare i debiti pubblici dello Stato in scadenza e questo permette di capire come verrà utilizzato veramente il capitale e quali rischi comporti. Questa consapevolezza è cruciale quando si parla di mitigazione del rischio. Inoltre potrebbe sfuggire che esistono alternative ai titoli obbligazionari di stato tradizionali, che sono quelli con rendimenti leggermente inferiori e scadenze più brevi, utilizzati non per ripagare debiti esistenti ma per finanziare lo sviluppo e la crescita aziendale.

Tengo a ribadire che queste sono solo considerazioni personali, ma non sono solo io a pensarla così; questo mi conforta e in questo caso ci tenevo a condividere questo parere con voi.

Considerazioni finali

Al solito, prima di decidere quale BTP acquistare, considera il tuo orizzonte di investimento, la tua tolleranza al rischio e le tue aspettative in termini di rendimento. Ricorda anche di tenere d’occhio le condizioni di mercato e le prospettive economiche, poiché influenzano le condizioni di rendimento dei vari tipi di BTP.

Ognuno di questi BTP ha caratteristiche specifiche che possono adattarsi diversamente alle esigenze di ogni investitore. Assicurati di prendere la tua decisione con l’aiuto della tua banca di fiducia o di un consulente finanziario, per capire quale sia la scelta migliore per te.

PS: per un argomento così complesso, è stato difficile per me usare un linguaggio semplice e comprensibile come avevo promesso, inoltre mi sono accorto che non sono riuscito ad essere breve come avrei voluto e quel che è peggio posso aver scritto qualche sciocchezza: perdonatemi e segnalatemelo nei commenti, se volete. Grazie.

Buon investimento!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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