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La Tolleranza al Rischio

Vediamo cosa si intende per “Tolleranza al Rischio” e perchè è importante conoscerla quando si pianifica un investimento.

Ogni investitore è unico, sia che si tratti di persone fisiche, aziende o istituzioni, ognuno ha caratteristiche e obiettivi diversi. Pertanto, non esiste un piano di investimento universale adatto a tutti. Dobbiamo adattare il piano di investimento alle specifiche situazioni individuali.

Il primo elemento da considerare è la “Tolleranza al Rischio”. Il rischio è l’incertezza, ovvero la possibilità che un investimento non raggiunga i risultati sperati. Ogni tipo di investimento comporta un livello di rischio differente, ed è fondamentale comprendere quanto siamo disposti a sopportare prima di investire.

Il livello di rischio che possiamo tollerare è di enorme importanza e deve essere valutato prima di intraprendere qualsiasi investimento. Prendere rischi troppo elevati rispetto alle nostre capacità di sopportarli potrebbe portare a risultati negativi. Ad esempio, chi è preso dal panico può vendere dopo un crollo di mercato, subendo forti perdite. Valutare attentamente la propria tolleranza al rischio è essenziale per evitare decisioni impulsive durante momenti critici e per mantenere la calma nel momento peggiore.

Per misurare la propria tolleranza al rischio finanziario, è consigliabile esaminare diversi scenari, concentrandosi soprattutto sul peggiore tra i possibili. Ad esempio, valutare se saremmo in grado di sopportare una perdita su un periodo di un anno. Di solito, una tolleranza al rischio è considerata BASSA quando siamo disposti a sostenere perdite fino al 5% su un anno, MODERATA tra il 5% e il 15%, e ALTA tra il 15% e il 30% e oltre…

Ogni livello di rischio è associato a diverse categorie di strumenti finanziari. Gli strumenti di investimento hanno livelli di rischio variabili, e proprio per questo motivo, sono adatti in modo diverso a ciascun investitore in base alla loro “tolleranza al rischio”. Ad esempio, i fondi monetari, i certificati di deposito e le obbligazioni a breve termine sono adatti a chi ha una bassa tolleranza al rischio, poiché di solito possono perdere al massimo circa il 5% in un anno. Chi ha una tolleranza al rischio moderata, potrebbe considerare portafogli di obbligazioni a medio e lungo termine, o azioni di aziende stabili e mature con utili e dividendi costanti. Per gli investitori con una tolleranza al rischio alta, i portafogli a “crescita aggressiva”, titoli di piccole imprese e titoli di mercati emergenti potrebbero essere più adatti.

Ricorda sempre di analizzare attentamente la tua “tolleranza al rischio” prima di prendere qualsiasi decisione di investimento. Questo ti aiuterà a costruire un portafoglio che si adatti alle tue esigenze e ti permetta di raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.

Per curiosità puoi provare a valutare la tua tolleranza al rischio con questo questionario della Consob.

Se hai domande o dubbi riguardo alla tua tolleranza al rischio, non esitare a chiedere maggiori informazioni a un esperto finanziario o alla tua banca: ti aiuteranno a prendere decisioni informate.

Buon investimento!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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