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Il Valzer dei Tassi

Spesso nei Valzer si sente dire “Cherchez la Femme!” cioè “cercate la donna” che invita a cambiare la dama di ballo durante la danza. Questa frase è stata resa famosa da Alexandre Dumas ed è usata anche per dire che all’origine di una qualche questione o di un qualche problema ci dev’essere sempre una donna!💕 Parafrasando Dumas, io dico “Cercate il Tasso” !!! All’origine di una qualche questione finanziaria, c’è sempre un tasso…😁

Tassi sù, Tassi giù…

Ora bando alle facezie, la Banca Centrale Europea ha recentemente (6 marzo 2025) ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 2,50% . Questa decisione ha un impatto diretto su mutui, obbligazioni e Buoni del Tesoro Poliennali (BTP), influenzando sia i costi dei finanziamenti che i rendimenti di investimenti e dei depositi.

in questo articolo, analizzo come la diminuzione dei tassi influisce sulle rate dei mutui, sulle opportunità di surroga e sui rendimenti delle obbligazioni e dei BTP, fornendo consigli pratici per gestire al meglio i tuoi risparmi in questo contesto di tassi in calo.

Quando la Banca Centrale Europea (BCE) annuncia una riduzione dei tassi di interesse, si riferisce principalmente a tre tassi chiave che influenzano le condizioni del credito nell’area dell’euro:​

  1. Tasso sui depositi: è il tasso applicato alle riserve che le banche commerciali depositano presso la BCE. Questo tasso rappresenta un pavimento per i tassi di mercato, poiché le banche sono incentivate a prestare denaro a tassi superiori a quello che otterrebbero depositando le riserve presso la BCE.
  2. Tasso di rifinanziamento principale: è il tasso al quale la BCE fornisce liquidità alle banche commerciali attraverso operazioni di rifinanziamento principali. Questo tasso influisce direttamente sul costo del denaro per le banche e, di conseguenza, sui tassi di interesse applicati a famiglie e imprese.
  3. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale: è il tasso al quale le banche possono ottenere prestiti overnight dalla BCE per coprire esigenze di liquidità impreviste. Questo tasso funge da tasso massimo per il mercato interbancario a brevissimo termine. ​

Come ho già detto, il 6 marzo 2025, la BCE ha ridotto il tasso sui depositi di 25 punti base, portandolo al 2,50%.

La riduzione di questi tassi ha l’obiettivo di stimolare l’economia rendendo il credito più accessibile e conveniente per imprese e consumatori, favorendo così la crescita economica e il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione della BCE.

Alcuni esempi pratici

Ecco alcuni esempi pratici per comprendere meglio i tre tassi di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE), usando valori di tasso a caso per generalizzare:

  1. Tasso sui depositi presso la banca centrale: Immagina una banca commerciale che, alla fine della giornata, si ritrova con un eccesso di liquidità di 10 milioni di euro. La banca può decidere di depositare questa somma presso la BCE utilizzando la deposit facility, ottenendo un interesse calcolato in base al tasso sui depositi. Se questo tasso è, ad esempio, del 2,75%, la banca riceverà un interesse annuale su quei 10 milioni di euro. ​
  2. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali: Supponiamo che una banca necessiti di 50 milioni di euro per finanziare le proprie attività. Può ottenere questo importo dalla BCE attraverso un’operazione di rifinanziamento principale, che ha una durata tipicamente di una settimana. Il costo di questo prestito sarà determinato dal tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, che, ad esempio, potrebbe essere del 2,90%. ​
  3. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale: Se una banca si trova improvvisamente a corto di liquidità e necessita di un prestito overnight (vale a dire, da un giorno all’altro), può rivolgersi alla BCE per ottenere i fondi necessari. Il tasso applicato a questo tipo di prestito urgente è il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale, che potrebbe essere, ad esempio, del 3,15%.

Questi tassi influenzano direttamente il costo del denaro per le banche e, di conseguenza, le condizioni di credito offerte a famiglie e imprese nell’area dell’euro.

Ancora esempi

Ancora un esempio di come cambiano le condizioni di credito/debito offerte a famiglie e imprese per tutti e tre i punti visti sopra:

Quando la Banca Centrale Europea (BCE) riduce i tassi di interesse, le condizioni di credito e debito per famiglie e imprese tendono a migliorare, rendendo più conveniente l’accesso ai finanziamenti. Ecco come ciascuno dei tre tassi principali influisce su queste condizioni:​

  1. Tasso sui depositi presso la banca centrale: Quando la BCE riduce questo tasso, le banche commerciali ricevono meno interesse sulle riserve depositate presso la BCE. Questo le incentiva a prestare più denaro a famiglie e imprese, aumentando la liquidità nel mercato e facilitando l’accesso al credito. ​
  2. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali: Una riduzione di questo tasso diminuisce il costo per le banche di ottenere liquidità dalla BCE. Le banche possono quindi offrire prestiti a tassi più bassi. Ad esempio, un mutuo a tasso fisso medio potrebbe scendere al 2,65%, rispetto al 4% dell’anno precedente, comportando un risparmio significativo sulle rate mensili per le famiglie.
  3. Tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale: Abbassando questo tasso, le banche possono ottenere fondi aggiuntivi dalla BCE a costi inferiori per coprire esigenze di liquidità a breve termine. Questo le rende più propense a concedere prestiti, migliorando l’accesso al credito per famiglie e imprese. ​

In sintesi, la riduzione dei tassi da parte della BCE rende il credito più accessibile e meno costoso per famiglie e imprese, stimolando consumi e investimenti.

E i tassi avere su conti correnti e depositi?

​A parte il fatto che i tassi d’interesse sui conti correnti sono così bassi che persino il vecchio salvadanaio di terracotta dei miei figli ormai trentenni, sta pensando di quotarsi in borsa per offrire rendimenti migliori😂, le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) riguardo ai tassi di interesse influenzano non solo i costi dei prestiti, ma anche i rendimenti offerti sui conti correnti e sui conti deposito. Quando la BCE riduce i tassi di riferimento, le banche commerciali vedono diminuire il costo del denaro che prendono in prestito dalla BCE. Di conseguenza, possono ridurre i tassi di interesse offerti ai clienti sui depositi, poiché il costo del denaro per loro è inferiore.

Ad esempio, dopo un recente taglio dei tassi da parte della BCE, è stata osservata una diminuzione media di 25 punti base nei rendimenti offerti dai conti deposito vincolati e una riduzione di 15 punti base per quelli svincolati.

Tuttavia, l’entità della riduzione dei tassi sui conti correnti dipende dalle politiche specifiche di ciascuna banca e dalla concorrenza nel mercato. Alcune banche potrebbero mantenere tassi più elevati per attrarre e mantenere clienti, mentre altre potrebbero allinearsi rapidamente alle variazioni dei tassi di mercato. È importante per i clienti monitorare le offerte delle diverse banche per ottenere le condizioni più vantaggiose per i propri risparmi.

E che succede a obbligazioni e BTP?

Quando la Banca Centrale Europea (BCE) riduce i tassi di interesse, si verificano effetti significativi sia sul mercato obbligazionario in generale che sui Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) italiani in particolare.​

Effetti sulle obbligazioni:

  • Aumento del prezzo delle obbligazioni esistenti: Le obbligazioni già emesse con tassi di interesse più elevati diventano più attraenti quando i tassi di mercato scendono, poiché offrono rendimenti superiori rispetto alle nuove emissioni. Questo porta a un aumento del loro prezzo sul mercato secondario.
  • Riduzione dei rendimenti delle nuove emissioni: Le nuove obbligazioni emesse dopo un taglio dei tassi offriranno cedole più basse, allineandosi ai nuovi livelli dei tassi di interesse stabiliti dalla BCE. ​

Effetti sui BTP:

  • Diminuzione dei rendimenti: I BTP di nuova emissione presenteranno rendimenti inferiori, riflettendo la riduzione dei tassi di interesse. Ad esempio, in una recente asta, il rendimento lordo di un BTP triennale è sceso al 2,35%, il livello più basso dal luglio 2022.
  • Aumento del prezzo dei BTP esistenti: I BTP già in circolazione, emessi con tassi più alti, vedranno un incremento del loro prezzo sul mercato secondario, poiché gli investitori cercheranno titoli con rendimenti più elevati rispetto alle nuove emissioni. ​
  • Possibile riduzione dell’attrattiva per i risparmiatori: Con rendimenti più bassi, i nuovi BTP potrebbero risultare meno appetibili per i piccoli risparmiatori, che potrebbero orientarsi verso altre forme di investimento alla ricerca di rendimenti più elevati.

In sintesi, la riduzione dei tassi da parte della BCE tende ad aumentare il valore delle obbligazioni esistenti e a ridurre i rendimenti delle nuove emissioni, influenzando le scelte di investimento sia nel mercato obbligazionario generale che nel segmento specifico dei BTP.

​In conclusione

Mentre i tassi d’interesse danzano al ritmo imposto dalla BCE, è fondamentale che investitori e risparmiatori mantengano il controllo dei propri passi finanziari. Navigare con consapevolezza tra le opportunità e i rischi del mercato attuale richiede attenzione e strategia. Ricorda, in questo valzer economico, chi sa adattarsi al cambiamento trova sempre la giusta melodia per far crescere i propri investimenti.

Cherchez la Femme!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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