Hai mai pensato di investire in BOT o BTP ma ti sei fermato perché le aste ti sembravano un meccanismo troppo complicato? Non preoccuparti, è molto più semplice di quello che sembra. Oggi cerco di spiegarti come funzionano le aste per acquistare BOT e BTP, i titoli di Stato italiani, con esempi pratici e consigli utili.
BOT e BTP: che cosa sono
Prima di parlare di aste, ti ricordo brevemente che in precedenti articoli avevo già parlato di BOT e i BTP. Entrambi sono titoli di Stato, cioè strumenti finanziari emessi dal governo italiano per finanziare il debito pubblico. La differenza principale sta nella durata e nel modo in cui generano rendimenti:
- BOT (Buoni Ordinari del Tesoro): hanno una durata breve, da 3 a 12 mesi, e non pagano interessi periodici. Si acquistano “sotto la pari”, cioè a un prezzo inferiore al valore nominale, e alla scadenza ti viene restituito l’intero valore nominale. In pratica i BOT sono titoli zero-coupon, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale rimborsato alla scadenza. La partecipazione all’asta è aperta a investitori istituzionali e privati, con un importo minimo di sottoscrizione di 1.000 euro.
- BTP (Buoni del Tesoro Poliennali): hanno una durata più lunga, da 3 a 50 anni, e pagano cedole periodiche, solitamente ogni sei mesi, oltre al rimborso del capitale a scadenza. Ne ho parlato più a lungo in un precedente articolo.
Aste BOT e BTP: come funzionano?
I titoli di Stato non vengono venduti direttamente al pubblico, ma tramite un’asta organizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Ecco come funziona nel dettaglio.
1. L’annuncio dell’asta
Qualche giorno prima dell’asta, il MEF pubblica un comunicato con:
- La tipologia di titoli in emissione (BOT, BTP, CCT, ecc.);
- La durata dei titoli;
- La data dell’asta;
- Il volume minimo e massimo dell’offerta.
Puoi trovare questi annunci sul sito del MEF o su piattaforme finanziarie come Borsa Italiana.
2. Partecipazione diretta e indiretta
Le aste non sono aperte ai piccoli investitori come te o me, ma solo a partecipanti autorizzati, come banche e intermediari finanziari. Però niente panico: puoi partecipare indirettamente tramite la tua banca o piattaforme di trading online.
3. Tipologie di asta
Le aste possono essere di due tipi:
- Asta competitiva (per i BOT): i partecipanti fanno offerte indicando il prezzo che sono disposti a pagare. Le proposte vengono ordinate dalla più alta alla più bassa, e i titoli vengono assegnati fino a esaurimento dell’offerta.
- Asta marginale (per BTP e altri titoli): il prezzo di aggiudicazione è unico per tutti i partecipanti ed è determinato dall’offerta più bassa tra quelle accettate.
4. Prezzo e rendimento
Il prezzo dei titoli è un elemento fondamentale:
- Nel caso dei BOT, il prezzo di acquisto determina il rendimento. Ad esempio, se un BOT vale 1.000 euro e lo compri a 980 euro, il tuo guadagno sarà di 20 euro (1.000 – 980).
- Per i BTP, il rendimento dipende sia dal prezzo di acquisto sia dalle cedole periodiche. Se il prezzo è inferiore al valore nominale, otterrai un rendimento maggiore.
5. La scadenza
Dopo aver partecipato all’asta, ti ritrovi con i titoli direttamente sul tuo conto titoli. Alla scadenza, per i BOT ricevi il valore nominale, mentre per i BTP ti vengono restituiti sia il capitale sia le cedole maturate durante il periodo.
Vantaggi e svantaggi delle aste BOT e BTP
Vantaggi
- Rendimento garantito: i titoli di Stato sono considerati investimenti sicuri perché sono garantiti dal governo.
- Accessibilità: puoi acquistare titoli con importi relativamente bassi (in genere 1.000 euro come minimo).
- Esenzione dalle oscillazioni di mercato: se tieni i titoli fino alla scadenza, non subisci perdite derivanti da variazioni di prezzo sul mercato secondario.
Svantaggi
- Rendimento limitato: soprattutto per i BOT, i rendimenti possono essere bassi in periodi di tassi di interesse ridotti.
- Rischio tasso di interesse: per i BTP, se i tassi di interesse salgono, il prezzo sul mercato secondario può scendere.
- Tassazione: i guadagni sono tassati al 12,5%, ma considera anche eventuali commissioni della banca o del broker.
Dove e come partecipare alle aste
Se vuoi partecipare a un’asta, il primo passo è verificare che la tua banca o piattaforma di trading online offra questo servizio. Alcuni intermediari ti permettono di prenotare i titoli in anticipo, indicando la quantità che vuoi acquistare. Ecco i passaggi principali:
- Consulta il calendario delle aste pubblicato dal MEF.
- Verifica il tuo budget e decidi quanto investire.
- Prenota i titoli attraverso il tuo intermediario.
Esempio pratico: immaginiamo un’asta di BOT con scadenza 6 mesi e un rendimento lordo del 3%. Decidi di investire 10.000 euro. Se il prezzo di aggiudicazione è 9.850 euro, alla scadenza riceverai 10.000 euro, con un guadagno lordo di 150 euro. Togliendo il 12,5% di tasse, il tuo rendimento netto sarà di circa 131 euro.
Quando conviene partecipare?
Non esiste una risposta unica, ma alcune situazioni potrebbero essere più favorevoli:
- BOT: ideali per parcheggiare la liquidità a breve termine in momenti di incertezza economica.
- BTP: più adatti per chi cerca un flusso di reddito stabile grazie alle cedole, soprattutto in periodi di tassi di interesse elevati.
È importante notare che, in base alle esigenze di cassa dello Stato, il MEF potrebbe annullare alcune aste, come avvenuto in passato. Ad esempio, nel 2023, l’asta prevista per fine dicembre è stata cancellata per il precoce soddisfacimento del fabbisogno statale. Se leggi fino in fondo, ti dico cosa hanno già deciso di fare per fine dicembre 2024…
Perché le aste sono un’opportunità da non sottovalutare?
Partecipare alle aste ti permette di accedere direttamente ai titoli senza pagare il sovrapprezzo del mercato secondario. Inoltre, offre una maggiore trasparenza, dato che sai esattamente quale prezzo è stato assegnato.
Per esempio in questi giorni…
Asta BTP 12 dicembre 2024
Il 12 dicembre 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) terrà un’importante asta di titoli di Stato, offrendo quattro Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) con diverse scadenze e cedole. L’importo complessivo dell’emissione potrà raggiungere fino a 8,5 miliardi di euro. Ecco una panoramica dettagliata delle caratteristiche di ciascun titolo in offerta:
1. BTP a 3 anni
Questi titoli sono ideali per investitori con un orizzonte temporale di breve termine che desiderano un investimento sicuro e una rapida disponibilità del capitale. Offrono rendimenti generalmente superiori ai Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) e sono adatti a chi preferisce un’esposizione limitata alle variazioni dei tassi d’interesse.
- Scadenza: 15 ottobre 2027
- Cedola annuale lorda: 2,70%
- Codice ISIN: IT0005622128
- Tranche: Terza emissione
- Importo offerto: Tra 2,5 e 3 miliardi di euro
- Importo asta supplementare: 600 milioni di euro
2. BTP a 7 anni
Questi titoli si rivolgono a investitori con un orizzonte temporale medio, disposti a impegnare il capitale per un periodo più lungo in cambio di rendimenti potenzialmente più elevati rispetto ai BTP a breve termine. Sono adatti a chi cerca un equilibrio tra rischio e rendimento.
- Scadenza: 15 novembre 2031
- Cedola annuale lorda: 3,15%
- Codice ISIN: IT0005619546
- Tranche: Seconda emissione
- Importo offerto: Tra 2,5 e 3 miliardi di euro
- Importo asta supplementare: 600 milioni di euro
3. BTP a 15 anni
Questi titoli sono indicati per investitori con un orizzonte temporale di lungo termine, come coloro che pianificano la pensione o hanno obiettivi finanziari a lungo termine. Offrono rendimenti più elevati, ma espongono maggiormente alle variazioni dei tassi d’interesse e all’inflazione.
- Scadenza: 1° marzo 2035
- Cedola annuale lorda: 3,35%
- Codice ISIN: IT0005358806
- Tranche: Dodicesima emissione
- Importo offerto: Tra 1 e 1,5 miliardi di euro
- Importo asta supplementare: 300 milioni di euro
4. BTP a 30 anni
Questi titoli sono destinati a investitori istituzionali o privati con una forte propensione al rischio e un orizzonte temporale molto lungo. Offrono rendimenti superiori, ma sono più sensibili alle variazioni dei tassi d’interesse e presentano un rischio maggiore legato all’inflazione e alla solvibilità dello Stato nel lungo periodo.
- Scadenza: 1° ottobre 2054
- Cedola annuale lorda: 4,30%
- Codice ISIN: IT0005611741
- Tranche: Terza emissione
- Importo offerto: Tra 750 milioni e 1 miliardo di euro
- Importo asta supplementare: 200 milioni di euro
Le prenotazioni da parte del pubblico possono essere effettuate entro l’11 dicembre 2024, mentre la presentazione delle domande in asta è consentita fino alle ore 11:00 del 12 dicembre 2024. Il regolamento delle sottoscrizioni è previsto per il 16 dicembre 2024.
In generale, i BTP sono adatti a investitori che cercano un flusso di reddito costante e prevedibile attraverso le cedole semestrali. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente il proprio profilo di rischio e gli obiettivi finanziari prima di investire in titoli con scadenze più lunghe, poiché comportano una maggiore esposizione alle variazioni dei tassi d’interesse e all’inflazione.
Asta BOT 11 dicembre 2024
Per dicembre 2024, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha programmato due aste per l’emissione di Buoni Ordinari del Tesoro (BOT):
- 11 dicembre: asta di BOT a 12 mesi.
- 30 dicembre: asta di BOT a 6 mesi (ANNULLATA!)
Per quanto riguarda i tassi d’interesse, questi verranno determinati durante le aste stesse e comunicati successivamente dal MEF. Per avere un’idea dei rendimenti attuali, al 9 dicembre 2024, i BOT con scadenza a 12 mesi presentano un rendimento netto di circa il 2,34%.
Per informazioni aggiornate sulle emissioni e sui rendimenti dei BOT, è consigliabile consultare le comunicazioni ufficiali del MEF e monitorare le quotazioni sui principali mercati finanziari.
ATTENZIONE: il MEF ha comunicato la cancellazione delle aste di BOT e BTP Short Term previste per il 30 dicembre 2024, nonché dell’asta dei titoli a medio-lungo termine programmata per il 31 dicembre 2024. Questa decisione è stata presa in considerazione della disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento. Qui puoi vedere i calendari delle emissioni del MEF, e qui le relative MODIFICHE AL CALENDARIO EMISSIONI.
Insomma, per gli investitori interessati, queste aste rappresentano un’opportunità per diversificare il proprio portafoglio con titoli di Stato italiani di varie scadenze e rendimenti. Raccomando come al solito di consultare sempre il proprio consulente finanziario per valutare l’adeguatezza di tali investimenti in base al proprio profilo di rischio e agli obiettivi finanziari.
Buona asta!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia