Se ti dico “derivati”, cosa ti viene in mente? Scommetto che pensi subito a qualcosa di oscuro, complicato, da evitare. Magari ti fa pensare, come me, a film come The Big Short o Margin Call, dove disastri mondiali ruotano intorno a strumenti finanziari complessi. Bene, oggi voglio sfatare questo mito: i derivati non sono né demoni finanziari, né strumenti esclusivi per pochi eletti. Sono semplicemente strumenti che derivano – da qui il nome – il proprio valore da un asset sottostante, come azioni, obbligazioni, materie prime come il grano o il petrolio, una valuta, persino il clima (sì, ci sono derivati climatici). Con questo articolo ti voglio portare nel mondo dei derivati in modo semplice, per farti capire come funzionano e, soprattutto, se fanno per te.
Per entrare nel “mood” dell’articolo, guardiamoci insieme questo trailer sul film “Margin Call“, dura solo 1 minuto e 45 secondi:
Cos’è un derivato?
Il concetto di derivato è molto più semplice di quanto sembri: si tratta di uno strumento finanziario che ha la forma di un contratto, il cui valore è collegato all’andamento di un altro strumento finanziario chiamato sottostante. Passatemi questo esempio: hai mai scommesso su una partita di calcio con un amico? Se la risposta è sì, in qualche modo hai usato un derivato, perché il valore (guadagno o perdita) della tua scommessa (il contratto), dipende dal risultato della partita (il sottostante). Ora, immagina di fare lo stesso con azioni, obbligazioni, prezzo delle materie prime o altre attività finanziarie. Ecco, questo è il mondo dei derivati.
Ma quali sono i derivati più comuni? Vediamo i principali: futures, opzioni, covered warrant e swap. Seguimi, perché subito dopo faccio degli esempi concreti di utilizzo.
Futures: il “ti compro domani”
I futures sono una sorta di contratto con cui due parti si accordano per comprare o vendere un asset a una data futura, ma a un prezzo stabilito oggi. È come se tu e un tuo amico vi accordaste oggi per comprare una pizza tra un mese, ma fissando già ora il prezzo.
Vantaggi:
- Puoi bloccare il prezzo oggi e proteggerti da future variazioni di prezzo.
- Ottimo per chi vuole speculare sull’andamento futuro del mercato.
Svantaggi:
- Attenzione: puoi guadagnare tanto, ma anche perdere tanto. Se il prezzo del sottostante si muove in direzione opposta a quella che avevi previsto, potresti trovarti in una posizione molto scomoda.
- Non è proprio lo strumento più semplice per chi è alle prime armi.
Dove li trovi? I futures si negoziano su mercati regolamentati come il CME (Chicago Mercantile Exchange) o l’Eurex.
Quando conviene usarli? Se hai una strategia ben chiara e vuoi coprirti da rischi specifici, o se sei un investitore esperto con una buona conoscenza dei mercati.
Opzioni: “Facciamo che forse…”
Le opzioni sono leggermente diverse dai futures. Qui non c’è un obbligo di acquisto o vendita, ma solo una possibilità. Chi compra un’opzione ha il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) un asset a un prezzo prefissato entro una certa data.
Vantaggi:
- Massimo rischio limitato al premio pagato.
- Potenziale di guadagno elevato se il mercato si muove nella direzione giusta.
Svantaggi:
- Il premio pagato per l’opzione può essere costoso, specialmente se i mercati sono volatili.
- Non è un mercato per tutti: se non capisci bene come funzionano, potresti fare scelte sbagliate.
Dove li trovi? Le opzioni sono negoziate su mercati regolamentati come il Chicago Board Options Exchange (CBOE) o l’Euronext. Quando conviene usarle? Se vuoi proteggere il tuo portafoglio da ribassi o approfittare di movimenti di prezzo senza investire subito tutto il capitale.
Covered Warrant: il fratello minore delle opzioni
I covered warrant sono simili alle opzioni, ma con qualche differenza. Si tratta di strumenti finanziari emessi da una banca o da una società finanziaria, che danno al possessore il diritto (ma non l’obbligo) di comprare (call) o vendere (put) un sottostante a un prezzo prefissato entro una certa data. La differenza sostanziale con le opzioni è che i covered warrant sono garantiti dall’emittente.
Vantaggi:
- Sono più sicuri rispetto alle opzioni.
- Ideali per chi vuole investire in derivati senza un’esposizione eccessiva al rischio.
Svantaggi:
- Hanno una scadenza: se non si esercita il diritto entro quella data, il warrant perde valore.
- Come le opzioni, sono influenzati dalla volatilità del mercato e da altri fattori.
Dove li trovi? Si possono acquistare su mercati come il SeDeX di Borsa Italiana. Quando conviene usarli? Se vuoi un’esposizione al sottostante con meno rischi rispetto ad altri derivati, o se vuoi sfruttare movimenti di prezzo nel breve termine.
Swap: una questione di scambio
Gli swap sono un tipo di derivato usato soprattutto dalle grandi aziende o dagli investitori istituzionali. Si tratta di contratti con cui due parti si accordano per scambiarsi flussi di cassa futuri, basati su un sottostante, che può essere un tasso d’interesse, una valuta, un prestito o altro ancora.
Vantaggi:
- Ottimi per coprirsi dal rischio di variazione dei tassi d’interesse, dal rischio di cambio o dal rischio di insolvenza ed altro ancora.
- Utilizzato per scambiare rischi di mercato tra due parti.
Svantaggi:
- Sono strumenti complessi e poco liquidi, quindi non alla portata di tutti.
Dove li trovi? Mercati OTC (Over The Counter), cioè fuori dai mercati regolamentati. Quando conviene usarli? Principalmente in situazioni aziendali o per coperture complesse su tassi e valute.
Esempi concreti di utilizzo
Vediamo insieme qualche esempio pratico su come potresti usare i derivati nella vita reale. Ovviamente, sono scenari ipotetici, ma servono a darti un’idea concreta di come funzionano strumenti come Futures, Opzioni, Covered Warrant e Swap.
Esempio 1. Futures: proteggersi dai cambiamenti del prezzo del grano
Immagina di essere un produttore di pasta in Italia. Sai che il prezzo del grano è molto volatile e può influenzare pesantemente i tuoi costi di produzione. Se il prezzo del grano sale, aumenteranno anche i costi per produrre la pasta.
Per proteggerti da queste fluttuazioni, puoi decidere di comprare un futures sul grano. Con questo contratto, ti impegni a comprare una certa quantità di grano tra sei mesi al prezzo di oggi, che è, diciamo, 300 euro per tonnellata. Se tra sei mesi il prezzo del grano sarà salito a 400 euro per tonnellata, avrai fatto un buon affare, perché comprerai comunque a 300 euro grazie al futures. Se invece il prezzo scende a 200 euro, dovrai comunque pagare 300 euro, perdendo il vantaggio del ribasso.
In pratica, bloccando il prezzo oggi, ti proteggi dal rischio di un aumento in futuro, sapendo esattamente quanto spenderai per il tuo grano.
Utilizzo tipico: aziende che vogliono coprirsi dal rischio di variazione dei prezzi di materie prime.
Esempio 2. Opzioni: protezione per un portafoglio azionario
Immagina di avere un portafoglio di azioni di una grande azienda tecnologica, diciamo Apple. Hai fatto buoni guadagni e temi che ci possa essere una correzione di mercato, ma non vuoi vendere le tue azioni perché credi nel loro valore a lungo termine.
Cosa puoi fare? Puoi comprare delle opzioni put su Apple. Acquistando una put, ottieni il diritto (ma non l’obbligo) di vendere le tue azioni a un prezzo prefissato entro una certa data.
Facciamo un esempio: le azioni Apple valgono oggi 150 euro e compri una put che ti dà il diritto di venderle a 145 euro entro sei mesi. Se il prezzo delle azioni scende, per esempio a 120 euro, tu potrai comunque vendere le tue azioni a 145 euro, proteggendoti così da ulteriori ribassi. Se invece le azioni continuano a salire, la tua opzione scadrà inutilizzata: avrai sì pagato un “premio” per comprare l’opzione put, ma avrai comunque beneficiato dell’aumento del prezzo.
Utilizzo tipico: investitori che vogliono proteggersi dal rischio di ribasso senza vendere subito le azioni.
Esempio 3. Covered Warrant: scommettere sull’aumento del prezzo di un’azione
Supponiamo che tu pensi che le azioni di un’azienda automobilistica, diciamo Stellantis, possano crescere di valore nei prossimi tre mesi, ma non vuoi investire subito una grande somma in azioni. Puoi comprare un covered warrant call.
Il covered warrant ti dà il diritto di comprare le azioni di Stellantis a un prezzo prefissato (il cosiddetto strike price) entro una determinata data. Immaginiamo che il prezzo attuale delle azioni Stellantis sia 16 euro e tu acquisti un warrant che ti dà il diritto (non l’obbligo) di comprarle (opzione call) a 18 euro entro tre mesi.
Se il prezzo delle azioni Stellantis sale a 20 euro, tu puoi esercitare il warrant e comprare le azioni a 18 euro, per poi rivenderle a 20 euro, realizzando un profitto. Se invece il prezzo non raggiunge i 18 euro, semplicemente lascerai scadere il warrant, perdendo solo il premio che hai pagato per acquistarlo.
Utilizzo tipico: investitori che credono nel rialzo di un’azione senza voler investire tutto il capitale: in questo caso acquistano una “call“.
Esempio 4. Swap: copertura contro il rischio di tassi d’interesse
Immagina di essere un’azienda italiana che ha ottenuto un prestito a tasso variabile da una banca per finanziare un nuovo progetto. I tassi d’interesse, però, sono in aumento e tu temi che in futuro il costo del prestito possa crescere troppo, mettendo a rischio la sostenibilità del progetto.
Per proteggerti da questo rischio, puoi stipulare uno swap sui tassi d’interesse con un’altra banca. Con questo swap, accetti di scambiare il tuo tasso variabile con un tasso fisso per un certo periodo di tempo. In altre parole, continuerai a pagare il tasso variabile sul tuo prestito originale, ma grazie allo swap, incasserai da una terza parte un tasso fisso che ti permetterà di compensare eventuali aumenti del tasso variabile. In questo modo, stabilizzi i tuoi costi del debito.
Utilizzo tipico: grandi aziende o istituzioni che vogliono proteggersi dal rischio di fluttuazioni nei tassi d’interesse.
Riflessioni finali
Investire in derivati non è come comprare azioni. Sono strumenti complessi, che richiedono una buona conoscenza dei mercati, delle dinamiche economiche e dei rischi associati. Possono offrire grandi guadagni, è vero, ma anche perdite ingenti. E non dimentichiamoci la tassazione: i profitti da derivati sono tassati in base alla normativa fiscale e spesso le commissioni di negoziazione possono essere elevate.
Prima di lanciarti nel mondo dei derivati, è importante che tu sappia bene cosa stai facendo. Se sei agli inizi, probabilmente non sono lo strumento giusto per te. Ma se sei un investitore esperto e hai una buona strategia, potrebbero rappresentare un’opportunità di diversificazione.
Pensaci bene: vuoi davvero metterti a “giocare” con contratti che ti danno il diritto o l’obbligo di comprare o vendere qualcosa tra un mese, o preferisci tenerti sul sicuro con un bel fondo d’investimento? La scelta è tua, e come dico sempre: il rischio non si elimina, si gestisce.
Buona gestione del rischio!
UfficioFinanza.it – Domenico Guercia