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Il Balletto delle Valute

Qualche tempo fa, un mio cliente è venuto da me in banca a Firenze in via Cento Stelle, e mi ha chiesto 1000 Dollari in contanti per un viaggio in America. Benissimo! Gli ho detto: ti costeranno 1000 Euro. È solo un esempio: supponiamo che all’epoca il cambio fosse 1€ = 1$ e che io non gli abbia fatto pagare alcuna commissione; supponiamo, mi raccomando!

Bene: qualche tempo dopo è tornato dicendomi che in America ha usato solo la carta di credito e non ha speso niente in contanti, quindi mi ha restituito tutti i 1000$ MA io gli ho reso MENO di 1000€ , sempre senza commissioni. Perché ???

Un esempio

Hai acquistato 1.000 dollari quando 1 euro valeva 1 dollaro (quindi hai speso 1.000 euro); torni in Italia dall’America e scopri che l’euro si è rafforzato a 1,10 dollari per ogni euro, cioè i tuoi 1.000 dollari ora valgono meno in euro! Ricapitoliamo per capire:

Situazione iniziale

  • Avevi 1.000 dollari, che ti sono costati 1.000 euro quando 1 euro = 1 dollaro. Torni in Italia e vuoi cambiare quei 1.000 dollari, che ormai non ti servono più, in euro. Ti dicono che l’euro si è rafforzato. E quindi?

Dopo il rafforzamento dell’euro: 1 euro = 1,10 dollari (ipotesi)

  • Ora, se converti quei 1.000 dollari indietro in euro, otterrai 909 euro. Infatti 1.000 euro = 1,10×1.000 dollari dopo il “rafforzamento” dell’euro, giusto? Quindi 1.000 dollari = 1.000 euro/1,10 = 909 euro. Semplice aritmetica.

Cosa è successo?

  • Perdita! Hai avuto una perdita di 91 euro rispetto all’importo iniziale di 1.000 euro che hai speso. Questo avviene perché il valore dell’euro nel frattempo è aumentato, quindi i tuoi dollari valgono meno in termini di euro.

Quel valore, 1€ = 1,10$ si chiama CAMBIO e si esprime così in Borsa: EUR/USD = 1,10 che è la stessa cosa.

Quindi, se le “fluttuazioni di cambio” hanno questi effetti su un singolo cliente in banca, possono avere conseguenze devastanti sull’economia di un intero Paese. Come è possibile?

Un altro esempio

Immagina che un’azienda europea voglia acquistare un computer dagli Stati Uniti che costa 1.000 dollari. Siccome l’azienda possiede solo euro, e il produttore vuole dollari, prima di tutto deve “comprare” dollari.

Situazione iniziale: 1 euro = 1 dollaro

  • L’azienda europea deve spendere 1.000 euro per acquistare 1.000 dollari e con questi pagare il computer. Infatti al momento, per ipotesi, 1.000 dollari “costano” 1.000 euro (tralasciamo sempre le commissioni).

Situazione dopo il rafforzamento dell’euro: 1 euro = 1,10 dollari

  • Nel frattempo, prima che l’azienda europea abbia preso una decisione, l’euro si rafforza e adesso con 1 euro si possono acquistare 1,10 dollari. L’azienda europea, quindi, deve spendere solo 909 euro rispetto a prima, per acquistare lo stesso computer da 1.000 dollari (1.000 dollari = 909 euro, per lo stesso calcolo aritmetico di prima).

Conseguenze per chi acquista e per chi vende

  • Per chi acquista (azienda europea): Il prezzo del computer è diminuito da 1.000 euro a 909 euro. L’acquisto (importazione) è diventato più conveniente per chi sta in Europa. Conseguenza: le importazioni europee aumentano (perché comprare dollari costa meno) e le esportazioni diminuiscono (perché comprare euro costa di più). Valuta euro più forte.
  • Per chi vende (azienda americana): Dal punto di vista dell’azienda americana, il prezzo in dollari non cambia (sempre 1.000 dollari), ma potrebbe vendere di più in Europa (esportazione) perché gli europei vedono il prezzo in euro più conveniente. Conseguenza: le esportazioni americane aumentano (perché comprare dollari costa meno) e le importazioni diminuiscono (perché comprare euro costa di più). Valuta dollaro più debole.

Quindi una valuta più forte favorisce le importazioni e penalizza le esportazioni a causa dell’effetto sui prezzi di beni e servizi, scambiati a livello internazionale. Una valuta più debole ha effetti opposti.

Ma allora cosa è meglio: una valuta più forte o una valuta più debole?

Non esiste una risposta univoca su cosa sia meglio tra una valuta più forte e una valuta più debole, poiché entrambe hanno vantaggi e svantaggi, e la scelta dipende dagli obiettivi e dalla situazione economica di un paese, dalle circostanze specifiche e dal contesto globale.

Vantaggi e Svantaggi di una Valuta più Forte

Vantaggi:

  1. Potere d’acquisto più alto: I consumatori e le aziende possono acquistare beni e servizi importati a prezzi più bassi, il che può ridurre l’inflazione.
  2. Attrazione di capitali esteri: Una valuta più forte può attirare investimenti stranieri, poiché i rendimenti in una valuta stabile e forte sono considerati meno rischiosi.
  3. Prestigio internazionale: Una valuta forte può riflettere una percezione di stabilità economica e finanziaria del paese.

Svantaggi:

  1. Penalizzazione delle esportazioni: I prodotti di un paese diventano più costosi per gli acquirenti esteri, riducendo la competitività delle esportazioni.
  2. Riduzione della produzione interna: Se le importazioni diventano troppo economiche, i consumatori potrebbero preferire prodotti stranieri, danneggiando le industrie locali.
  3. Pressione deflazionistica: Una valuta forte può contribuire a una riduzione dei prezzi, che potrebbe portare a deflazione, danneggiando la crescita economica.

Vantaggi e Svantaggi di una Valuta più Debole

Vantaggi:

  1. Migliore competitività delle esportazioni: Una valuta più debole rende i beni e servizi di un paese più economici per gli acquirenti esteri, favorendo le esportazioni.
  2. Supporto alla produzione interna: I prodotti importati diventano più costosi, spingendo i consumatori a preferire i prodotti nazionali, il che può stimolare l’industria locale.
  3. Aumento del turismo: Una valuta debole rende il paese una destinazione più economica per i turisti stranieri, aumentando le entrate dal turismo.

Svantaggi:

  1. Inflazione importata: I beni e servizi importati diventano più costosi, il che può contribuire all’inflazione, riducendo il potere d’acquisto dei consumatori.
  2. Fuga di capitali: Investitori stranieri potrebbero evitare o ritirare i loro investimenti, temendo la svalutazione della valuta.
  3. Ridotto potere d’acquisto all’estero: I cittadini e le aziende che operano all’estero vedono ridotto il loro potere d’acquisto, aumentando i costi di viaggio e importazioni.

In breve

La scelta tra una valuta più forte o più debole dipende dalle priorità economiche di un paese. Una valuta forte potrebbe essere preferita in un contesto di stabilità economica con bassi tassi di inflazione, mentre una valuta debole potrebbe essere utile per stimolare l’economia attraverso le esportazioni in un periodo di crescita debole. Spesso, i governi e le banche centrali cercano un equilibrio, mantenendo una valuta stabile che non sia né troppo forte né troppo debole, per bilanciare i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le situazioni.

PS Ok, ho capito le implicazioni su import/export, ma… semplicemente comprando e vendendo valuta posso anche guadagnarci? Certo, ma puoi anche… In ogni caso il “mercato” per farlo si chiama FOREX e ne parlerò in un altro articolo.

Buon cambio!

UfficioFinanza.it – Domenico Guercia

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